"Ma quelli che sperano. Nel Signore acquistano nuove forze, si alzano in volo come aquile"
(Isaia 40.31)
Un re ricevette come regalo due piccoli di falco e li consegnò al maestro di falconeria affinché li addestrasse. Passati alcuni mesi, il falconiere comunicò al re che uno dei falchi era stato perfettamente addestrato, che era pronto a volare e a cacciare per lui; però non capiva cosa succedeva all'altro falco che, dal giorno del suo arrivo a palazzo, non si era mosso dal ramo, al punto che bisognava portargli addirittura il cibo fino a dove si trovava, altrimenti sarebbe morto per deperimento. Il re fece chiamare guaritori d'ogni tipo, ma nessuno di loro riuscì a far volare l'uccello. Incaricò allora i membri della corte di fare qualcosa, ma lo stesso non successe niente. Dalla finestra della sua stanza, il monarca poteva vedere l'uccello immobile sul suo ramo. Alla fine, pubblicò un bando tra i suoi sudditi, e, la mattina seguente, finalmente vide il falco che volava nel giardino.. "Portatemi l'autore di questo miracolo", disse il re. Subito gli presentarono un contadino al quale chiese: "Spiegami come hai fatto a far volare il falco? Forse sei un mago?" Tra felicità, timore e imbarazzo, l'omino spiegò: "Non è stato difficile, Altezza, ho semplicemente tagliato il ramo su cui era poggiato il falco. Una volta che l'animale si è resoconto di avere le ali, ha cominciato a volare". Questa favola ci deve far riflettere sul fatto che spesso anche noi uomini non ci rendiamo con che possiamo "volare" spiritualmente, che possiamo avere una vita libera dal peccato che ci tiene legati su cose che piano piano ci portano al deperimento spirituale, e che prima o poi ci porteranno alla morte. Se diamola nostra vita a Cristo Gesù; allora anche noi saremo liberi dal peccato e... prenderemo il volo!
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