mercoledì 30 novembre 2011

"LA CASA DÌ DIO"

ALCUNE COSE CHE LA SCRITTURA CI INSEGNA INTORNO AL NOSTRO COMPORTAMENTO NE
"LA CASA DÌ DIO"

Una parte importante dell'educazione spirituale del cristiano dovrebbe essere l'insegnamento della volontà di Dio in riguardo alla Sua casa. Oggi si nota chiaramente che questo soggetto è stato per lo più trascurato da molti. Non pos­siamo dire la stessa cosa dell'apostolo Paolo, il quale lo teneva invece nella dovuta considerazione e ne scriveva a Timoteo « affinché tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio » (1 Timoteo 3: 15),
Per non essere mal compreso, desidero far rilevare che questa traduzione del ver­so biblico è un po' errata. Parlando de « la casa di Dio », Paolo non si riferiva ad un fabbricato di legno o di pietra. Una traduzione più appropriata potreb­be essere « la famiglia spirituale di Dio ».

STOLTO!

Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomanda­ta"... Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio. Luca 12:20-21

Siate pronti. Luca 12:40

A chi si rivolge, in questo modo, Dio? Ad un uomo che sembrava essere pieno dì buonsenso. I suoi campi stavano per dare un raccolto molto abbondante, e lui pensò di costruire dei magaz­zini adatti. Non esitò ad abbattere i suoi granai ormai troppo piccoli e a costruirne dei più
grandi. Sembrerebbe una buona gestione degli affari. Quell'uomo pensò pure che, in seguito, avrebbe potuto ritirarsi dalle sue attività per godersi finalmente la vita.
Saggezza? Previdenza? Niente affatto! Quell'uo­mo ha dato prova di grande stoltezza: credeva di aver fatto, per il futuro, dei piani ragionevoli, ma aveva trascurato l'eternità!
Ed ecco che Dio pone fine a tutti quei progetti, interrompe in un attimo quella vita così prospe­ra. Cosa porterà con sé, nell'aldilà, quell'uomo? Niente. "Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla" (1 Timoteo 6:7). Nell'ingranaggio della quoti­dianità, occupato nelle sue attività, ha ammas­sato tesori per se stesso, ma ha completamente trascurato ciò che aveva di più prezioso: la sua anima! Oppure, forse, credeva di poterla soddi­sfare con i suoi beni materiali: "Dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; riposati, mangia, bevi, divertiti" (Luca 12:19). L’anima, che è immortale e ha bisogno di cibo spirituale, ha bisogno della ric­chezza di Dio (Luca 12:32-34) .
Meditiamo sull'esperienza di quel ricco e chie­diamoci sinceramente su cosa si appoggiano le nostre certezze per il presente e per il futuro.

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martedì 29 novembre 2011

GESÙ È RISUSCITATO


Un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra. Ma l'angelo si rivolse alle donne e disse: "... Io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, per­ché è risuscitato". Matteo 28:2, 5-6

Gli apostoli, con grande potenza, ren­devano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù. Atti 4:33

Le predicazioni di Pietro e di Paolo riportate nel libro degli Atti affermano con forza la realtà della risurrezione del Signore Gesù. Parlano molto della sua morte, ma ancora di più della sua risurrezione. La sua morte avrebbe potuto essere considerata come quella di un martire, una fra tante, ma la risurrezione gli conferisce un carattere divino che lo differenzia da chiun­que altro. Essa dimostra la vittoria di Cristo su Satana, sulla morte e sul mondo. La morte e la risurrezione di Cristo formano un tutt'uno e sono inscindibili. Gesù è morto, ma la morte non poteva trattenerlo. Mediante la risurrezio­ne dai morti, Gesù Cristo è stato "dichiarato Figlio dì Dio" (Romani 1:4). Essa dimostra inol­tre che Dio è rimasto completamente soddi­sfatto dal suo sacrificio in croce.
La sua risurrezione è anche la garanzia della risurrezione dei credenti: "Colui che ha risu­scitato Gesù Cristo dai morti, vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi" (Romani 8:11). "Cristo, la pri­mizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta"
(1 Corinzi 15:23).
"Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato" (Romani 10:8-9).
Di fronte alla gloria di Cristo possiamo solo inchinarci e adorare.

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lunedì 28 novembre 2011

CI HA SUSCITATO UN POTENTE SALVATORE


             CI HA SUSCITATO UN POTENTE SALVATORE                                     Luca 1:68-75

68 «Benedetto sia il Signore, il Dio d'Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, 69 e ci ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide suo servo,  70 come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti; 71 uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. 72 Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, 73 del giuramento che fece ad Abraamo nostro padre, 74 di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura, 75 in santità e giustizia, alla sua presenza, tutti i giorni della nostra vita.

Alla storia di Gesù, vi è quella quasi parallela di Giovanni, infatti la sua nascita risale solo a sei mesi prima di Gesù, e fu annunziata come quella di Gesù da un angelo. Non a caso tutto questo, in quanto sappiamo che Giovanni doveva essere il precursore del Messia  e quindi di Gesù. È molto bello leggere la storia che ci racconta Luca, poiché ci fa vedere come Dio non lascia nulla al caso, ma prepara ogni cosa con particolare minuziosità. I versetti su cui mi sono soffermato è il 74 e 75, ed è la profezia che Zaccaria, padre di Giovanni pronuncia riguardo al Messia e al profeta che doveva preparargli la strada.

GESÙ MI HA TRASFORMATO

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono pas­sate: ecco, sono diventate nuove. E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo.
2 Corinzi 5:17-18

Gesù gli rispose: In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio. Giovanni 3:3

"Il Cristo vivente mi ha donato ciò che nessun tribunale e nessun medico avrebbero potuto darmi: la garanzia che i miei peccati sono stati perdonati e che per me non c'è condanna, e la
certezza che Egli mi ha guarito l'anima e si prende cura di me. Questo prima non lo sape­vo, ma dalla mia conversione in poi le mie esperienze sono state numerose e così varie da darmi la convinzione che Gesù mantiene la sua promessa di essere vicino a colui che ha riscattato. Egli mi ha guidato nella lotta contro le debolezze del mio carattere, contro la mia pretesa e il mio rifiuto dì riconoscere i miei limiti. Il Signore Gesù risuscitato agisce in me ogni giorno per trasformarmi e farmi vivere qualcosa della sua umiltà, della sua bontà e della sua verità".
Questa è la testimonianza di un uomo partico­lare: prima delinquente, oggi cappellano mili­tare e paracadutista. Tutti gli aspetti del suo carattere sono stati orientati ex novo da Cristo e sottoposti alla sua guida.
Abbiamo tutti bisogno di essere cambiati. Se invitiamo il Signore Gesù a entrare nella nostra vita, riconoscendo davanti a lui tutte le nostre colpe, Egli perdonerà anche i nostri peccati più nascosti, ci libererà da noi stessi e darà alla nostra esistenza un senso. Finalmente godre­mo della pienezza che solo lui può donare. Andare a Gesù con fede, vuol dire iniziare una nuova vita che trova le sue risorse in Dio. Que­sta nuova vita, sviluppandosi, ci porterà a manifestare le caratteristiche morali di Gesù Cristo stesso.

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domenica 27 novembre 2011

GESÙ NELLA BARCA

Egli riduce la tempesta al silenzio e le onde del mare si calmano. Si ralle­grano alla vista delle acque calme, ed egli li conduce al porto tanto sospira­to. Celebrino il SIGNORE per la sua bontà.
Salmo 107:29-31

Rileggiamo nel Vangelo il racconto in cui Gesù calma la tempesta (Matteo 8:23-27). Lui e i suoi discepoli sono su una barca che rischia di affondare a causa della burrasca. Rispondendo all'appello angosciato dei discepoli, il Signore si alzò, sgridò il vento ed il mare, e ci fu gran calma.
Se la tempesta si abbatte sulla tua vita, se il vento del dubbio o della paura infuria, porta con semplicità i tuoi problemi a Gesù. Ogni potere gli è stato dato sia in cielo che in terra, e ciò che ha fatto altre volte può compierlo ancora oggi, perché la sua potenza non è cambiata e neppure il suo amore. Dagli fidu­cia!
Dargli fiducia significa, prima di tutto, lasciar­lo salire sulla tua "barca", perché se Gesù non ha nessun posto nella tua vita, come potrà intervenire?
Chi è Gesù per te che leggi queste righe? Il più grande, il più santo, il migliore degli uomini? In questo caso, la sua potenza sarebbe limita­ta a delle dimensioni umane; ma se per te è ciò che dichiara la Bibbia, cioè il Figlio di Dio, il Salvatore degli uomini, la sua potenza è illi­mitata e, senza esitazione e senza timore, puoi affidargli la guida della tua vita.

Solo su te l'anima mia riposa
o Dio di grazia, Dio di carità,
perché non c'è nel mondo alcuna cosa
che separarci dal tuo amor potrà.

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giovedì 24 novembre 2011

TRE FILOSOFIE DELLA VITA

" Ama il tuo prossimo come te stesso" (Matteo 22:39)

Faceva molto caldo quel giorno, un caldo insoppor­tabile al punto che un uomo, di circa trentacinque anni, esasperato, noncurante di tutto e di tutti, si spogliò e si tuffò nell'acqua della fontana nella piaz­za principale della città. Naturalmente, dopo un po' fu arrestato. In questo mondo molti vivono con una delle seguenti tre filosofie di vita:
  • la prima dice che bisogna vivere come meglio si può, anche a costo di offendere, umiliare o perfino ammazzare i propri simili;
  • la seconda dice di vivere comodamente, esse­re menefreghisti, lasciando che gli altri badino a se stessi;
  • la terza dice che bisogna vivere la propria vita, ma pensando anche ad aiutare gli altri.
Tra le parabole di Gesù, troviamo quella del 'buon samaritano', dove risaltano chiaramente le tre filo­sofie appena citate. Un uomo discendeva da Gerusalemme a Gerico, e dei ladri lo assalirono. I ladri qui rappresentano quelli che seguono la prima filosofia di vita. Dopo un po' un sacerdote e un levi­ta passarono vicino al ferito, lo videro in agonia, ma proseguirono per la loro strada indifferenti. Questi due rappresentano la seconda filosofia di vita.
Alla fine passò di là un umile samaritano, che mise in pratica la terza filosofia di vita: aiutò il ferito e si fece carico di lui. Gesù Cristo è vissuto, e continua a vivere, nella vita dei suoi veri discepoli che prati­cano la terza filosofia di vita: 'Vivere, e aiutare a vivere!' Se la nostra religiosità non ci trasforma in persone migliori, allora il nostro cristianesimo è falso. Se vogliamo essere cristiani nel vero senso della parola, è necessario che permettiamo a Cristo di vivere nel nostro cuore e di prendere il controllo della nostra vita.

COME IL FUOCO CHE BRILLA NEL CAMINO


Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: "Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva". Giovanni 4:10

Il SIGNORE è la mia luce e la mia salvez­za... Il SIGNORE è il baluardo della mia vita.
Salmo 27:1

"L'unica cosa che ci consola nelle nostre miserie è il divertimento, e ciononostante, esso è la nostra miseria più grande... Il divertimento ci svaga, ma ci fa arrivare impercettibilmente alla morte." (Blaise Pascal)
Ancor più oggi, rispetto ai tempi di Pascal, di divertimenti se ne propongono a iosa: nel cuore delle nostre case, attraverso la radio, la televi­sione, internet e i videogiochi; nelle nostre città, con i colori delle vie illuminate, delle vetrine addobbate e cartelloni pubblicitari allettanti che offrono prodotti e servizi sempre migliori.
Perché tutti questi "divertimenti"? Forse per provare a sfuggire al vuoto che abbiamo dentro? Eppure quel vuoto non può essere colmato da nulla di ciò che ci offre il mercato.
Quel vuoto causa tanta sofferenza, eppure, nonostante tutto, ha un aspetto positivo: ci fa prendere atto che non possiamo bastare a noi stessi, e che abbiamo bisogno di altro, o meglio, di un Altro; abbiamo bisogno di Dio.
Se, invece di stordirci nelle distrazioni, volgia­mo il nostro cuore verso Dio, incontriamo l'amore, la gioia e la pace. Ma è indispensabile avere una relazione personale con Lui. Lo pos­siamo conoscere credendo nel Signore Gesù, che con il suo amore illuminerà la nostra vita, proprio come il fuoco che risplende nel camino nelle giornate buie. Alla sua luce, ogni cosa avrà un senso, e la casa ne sarà completamente riscaldata. L'amore di Dio è la risposta al miste­ro della nostra esistenza.

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mercoledì 23 novembre 2011

L'impegno assunto a garanzia del comportamento altrui Proverbi 6:1-5


 Figlio mio, se ti sei reso garante per il tuo prossimo,
se ti sei impegnato per un estraneo,

sei colto allora nel laccio dalle parole della tua bocca,
sei prigioniero delle parole della tua bocca.

Fa' questo, figlio mio; disimpégnati,
perché sei caduto in mano del tuo prossimo.
Va', géttati ai suoi piedi, insisti,

non dar sonno ai tuoi occhi,
né riposo alle tue palpebre;

liberati come il capriolo dalla mano del cacciatore,
come l'uccello dalla mano dell'uccellatore.

UOMO, DA DOVE VIENI? DOVE VAI?


Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. Giovanni 17:3

La Bibbia ci mette alla presenza di Dio fin dal primo versetto: "Nel principio Dio creò i cieli e la terra" (Genesi 1:1).
Sulle origini della vita, su ciò che segue dopo la morte e su ciò che riguarda Dio, la scienza for­mula delle teorie che non si fondano su basi solide; la saggezza umana può fare solo delle ipotesi. Soltanto la Bibbia, parola di Dio, ci comunica la verità.
Essa ha ragione quando dichiara "insensato" colui che dice nel suo cuore: "Non c'è Dio" (Salmo 14:1). Ha ragione nel ripetere che biso­gna riconciliarsi con Dio. Ha ragione anche quando dice che gli uomini si sono sviati nei loro vani ragionamenti e che "benché si dichiarino sapienti, son diventati stolti" (Romani 1:21-22). L'uomo ha voluto disinte­ressarsi di Dio, ha persino osato dire, attraver­so uno dei suoi grandi filosofi: "Dio è morto". Questa affermazione non fa altro che dichiara­re la condanna di chi non crede, perché l'in­ferno è esattamente la sofferenza dell'assenza di Dio totale ed eterna.
In molti si rendono conto del vuoto morale e spirituale che impera nella nostra società, impegnata nell'incessante ricerca del piacere, che lascia un vuoto profondo nell'anima e il cuore assetato. Se questa è la vostra situazione, cercate Dio nella Bibbia, certamente lo trove­rete e voi vivrete! La vera vita, la vita eterna, è conoscere Lui.
Dio stesso vi verrà incontro, e adesso, ancora una volta, vi ripete: "Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori" (Ebrei 4:7).

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martedì 22 novembre 2011

IL BICCHIERE DÌ LATTE



Un giorno, un ragazzo povero che, per pagarsi gli studi vendeva merce di porta in porta, si accorse che gli erano rimasti solo dieci centesimi. Ora, poiché aveva fame, decise che alla prossima casa avrebbe chiesto del cibo in cambio della merce. Quando però ad aprirgli la porta fu un'affascinante ragazza, inve­ce di cibo, le chiese un bicchiere d'acqua. La ragaz­za, vedendo l'aspetto del giovane, pensò che doves­se essere affamato, cosicché gli portò un gran bic­chiere di latte. Il ragazzo lo bevve lentamente, poi le chiese quanto le doveva. La ragazza gli rispose:
"Non mi devi niente: Mia madre ci ha insegnato a non chiedere mai soldi in cambio di un atto di mise­ricordia". Il ragazzo la ringraziò di cuore, poi se ne tornò a casa. Si senti più forte fisicamente, ma anche la sua fede in Dio e negli uomini divenne più salda, proprio quando era stato sul punto di arrendersi e di lasciare tutto.
Anni dopo, quella stessa ragazza si ammalò grave­mente. I medici erano confusi. Alla fine decisero di trasferirla in città, dove c'erano dei grandi speciali­sti che avrebbero studiato il suo caso, una malattia rara. Uno di questi era il dottor Howard Kelly. Quando il dottore senti il nome del paesino da cui proveniva la ragazza, una strana luce riempi i suoi occhi. Entrato nella sua stanza, la riconobbe subito: era proprio lei, la ragazza che quel giorno gli aveva dato quel bel bicchiere di latte. Da quel giorno, senza farsi riconoscere, le prestò un'attenzione par­ticolare. Dopo una lunga lotta contro la sua rara malattia, la ragazza riuscí a sconfiggerla. Al momento di pagare, era spaventata al solo pensiero che non le sarebbe bastato il resto della vita per pagare le spese mediche. Alla fine apri la busta, e qualcosa richiamò la sua attenzione. Su un bordo della fattura c'era scrittó: Pagato completamente molti anni fa con un bicchiere di latte. Grazie da parte del dottor Howard Kelly.

"Chi ha pietà del povero presta al Signore, che gli contraccambierà l'opera buona"
(Proverbi 19:17)

RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Non c'è nulla di nascosto che non debba manifestarsi, né di segreto che non debba essere conosciuto e veni­re alla luce. Luca 8:17

Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo. Romani 2:16

I poliziotti, i magistrati, gli avvocati, i testimo­ni, un po' più in là qualche giornalista... In mezzo a due guardie, il presunto assassino assiste, con lo sguardo a terra, alla ricostru­zione dei fatti richiesta dal giudice. Pensava che non avrebbe mai dovuto rendere conto a nessuno del delitto commesso, ma ecco che invece è costretto a rivedere certi volti, a ripensare a quel crimine che la sua coscienza gli ha tanto rimproverato, e che avrebbe volu­to cancellare e rimuovere totalmente dai suoi pensieri.
Ben presto, a richiesta della giustizia divina, verrà fatta la ricostruzione completa della vita di ogni individuo, e tutto ciò che era nascosto sarà svelato. Questa è una delle affermazioni più serie del Vangelo. Esiste una memoria infinita ed infallibile che registra tutti i nostri atti é i nostri pensieri, e un giorno li paleserà davanti al tribunale di Dio, dove sarà pronun­ciato un verdetto al quale nessuno potrà più fare appello.
Ma se è vero che c'è un Dio che sa ogni cosa e che giudicherà, è anche vero che c'è un Salva­tore, suo Figlio Gesù Cristo. Lui conosce per­fettamente tutti i nostri pensieri e i nostri atti, anche i più segreti, e ci invita ad andare a Lui, così come siamo, perché lui ha pagato per le nostre colpe. Grazie a Lui, Dio vuole e può perdonarci adesso. Se lo accettiamo non lo incontreremo un domani come giudice. È oggi il giorno della salvezza; il domani non ci appartiene.

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CHE COSA CERCATE?


Chi ama l'argento non è saziato con l'argento; e chi ama le ric­chezze non ne trae profitto. 
Ecclesiaste 5:10
Signore... sulla terra non desi­dero che te. Salmo 73:20, 25

"A cosa pensa il mondo?... A danzare, a suonare, a cantare... a far tornei... a farsi re senza pensa­re che cos'è un re e che cos'è un uomo." (Blaise Pascal)
Le aspirazioni del cuore umano sono cambiate poco dall'epoca in cui visse il filosofo credente Pascal, quattro secoli fa. Oggi è più che mai attuale la ricerca frenetica del divertimento, del potere, della celebrità, della ricchezza...
"Pensare a farsi re". Che tentazione quella di affermarsi per prevalere, per dominare, per possedere! Ognuno si crea il suo piccolo reame per esserne il capo. Questo desiderio di potere lo troviamo ovunque.
Ma sia che si tratti del piacere o del denaro, del potere, dell'impegno politico o sociale, niente di tutto ciò deve essere l'obiettivo della nostra vita! Bisogna prendere coscienza, il prima pos­sibile, che siamo fatti per qualcosa di meglio. Noi siamo stati creati per Dio; allora, la nostra prima ricerca dovrebbe essere rivolta a Lui. Dio si rivela a chiunque va a Lui per mezzo della fede in Gesù Cristo. Voi potete incontrarlo leg­gendo i Vangeli; solo così troverete, in contrasto con le illusioni di questo mondo:
        il Dio vivente e vero, che dimora eternamente,
        che ha fatto tutto il necessario per perdonare i peccati di coloro che si pentono,
        che vuole riempire il vostro cuore di pace e di speranza.

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lunedì 21 novembre 2011

LA MIA TESTIMONIANZA!!

Pace del Signore!!
Io mi chiamo Doriana Manzi vengo da Orta Nova,
sono nata in una famiglia non credente,ho avuto una brutta vita,mio padre alcolizzato e picchiava mia madre e sfruttava me andando a lavorare!
Mio padre non e' stato mai presente nella mia vita,mi odiava tal punto che mi voleva accoltellare di notte!il perché!? lui voleva un maschietto!! A 11 anni tentai il suicidio ingoiandomi tante medicine,anche scadute,ero stanca della vita, fumavo, avevo brutte compagnie,imparai a dire bugie,rubare caramelle nei negozi,rubare soldi alla famiglia e tante altre cose.............
decisi di andare via,trovai il numero di mio zio a stornarelle così con mia madre e le mie sorelle andammo lì.
Mio zio ci ospitò per 3 mesi a casa sua,io continuavo a lavorare finché un giorno trovai la casa !!un pomeriggio dopo il lavoro mi venne a trovare una donna anziana di nome Maria per la scusa del caffe',

IL LIBRO DELLA VITTORIA DÌ GESÙ CRISTO

Io sono l'alfa e l'omega, dice il Signore Dio, colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente.
Apocalisse 1:8

Il libro dell'Apocalisse, l'ultimo della Bibbia, è come un immenso dipinto che ci rivela come Gesù Cristo, vittorioso nel cielo, porterà a compimento il disegno finale di Dio. Il mondo va verso grandi tribolazioni, oltre che verso i giudizi di Dio, e già oggi la violenza e l'immo­ralità imperano parallelamente all'indifferenza verso Dio. Fra poco Dio interverrà in giudi­zio, ma attualmente nella sua pazienza offre ancora il perdono a chiunque crede in Gesù Cristo.
Satana non si opporrà per sempre ai credenti e non trascinerà senza limiti il mondo alla sua rovina, perché un giorno sarà definitivamente gettato "nel fuoco eterno", preparato per lui e per i suoi angeli (Matteo 25:41). Allora tutte le potenze malvagie scompariranno.
Tutte le religioni che gli uomini hanno inven­tato, comprese quelle che pretendono di basarsi sulla Bibbia ma che "non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù" (2 Tessalo­nicesi 1:8), saranno giudicate.
Questo libro conferma le antiche profezie rela­tive al Messia: Gesù Cristo regnerà, sarà "Re dei re e Signore dei signori" (Apocalisse 19:16).
Infine, questo libro dimostra che Dio ha sotto controllo tutti gli eventi, sia celesti che terre­stri, e che tutto si svolgerà esattamente come lui ha decretato: l'unione di Cristo con la sua Chiesa nel cielo, il regno di giustizia e di pace di Cristo sulla terra, il giudizio dei morti; poi, i nuovi cieli e la nuova terra.

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PORTATORE DI NOTIZIE

Quanto sono belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone notizie, che annunzia la pace, che è araldo di notizie liete. Isaia 52:7

(Cristo Gesù) con la sua venuta ha annunziato la pace. Efesini 2:17

In certi popoli dell'antichità, una legge barba­ra prevedeva l'uccisione del messaggero che avesse portato cattive notizie. Così, per esem­pio, il messaggero che correva dal campo di
battaglia per portare al re la notizia della disfatta, una volta compiuto il suo compito, veniva sacrificato nella speranza di calmare l'ira degli dei. La sorte tragica di quei malca­pitati faceva parte delle superstizioni degli uomini rudi di quel tempo, ma senza dubbio non aveva alcun potere per cambiare l'esito delle guerre. Se però la battaglia era stata vinta, il messaggero veniva coperto di fiori e portato in trionfo.
Dio, per annunciare la pace ai suoi nemici, quali noi tutti eravamo a causa del nostro peccato, ha mandato suo Figlio. Che notizia e che messaggero per annunciarla! Come è stato ricevuto? E stato inchiodato su una croce, e da allora (e ancora oggi in alcuni paesi) quanti dei suoi discepoli hanno subìto il martirio! La loro unica colpa è stata quella di aver predicato il Vangelo: la buona notizia della salvezza.
Oggi, almeno in Europa, non si uccidono più gli evangelisti, ma non li si ascoltano, e spes­so vengono considerati dei fanatici o degli illuminati. Essi sono gli inviati del Maestro che è stato rifiutato.
E tu, caro lettore, hai accettato nel tuo cuore il messaggio del Vangelo?

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sabato 19 novembre 2011

LA BOTTEGA DEL VASAIO

Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio?... Ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cri­sto e mediante lo Spirito del nostro Dio. 1 Corinzi 6:9, 11

Il profeta Geremia fu mandato da Dio presso la bottega di un vasaio mentre svolgeva il proprio lavoro al tornio. Il vaso che stava realizzando "si guastò, come succede all'argilla in mano del
vasaio; da capo ne fece un altro come a lui parve bene di farlo" (Geremia 18:3-4).
Andiamo indietro nel tempo, fino al giorno della creazione dell'uomo. Il divino Vasaio "formò l'uomo dalla polvere della terra, gli sof­fiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente" (Genesi 2:7); ma ben presto il vaso si guastò. Perché? A causa del peccato.
Dio ha forse distrutto l'uomo che era diventato un peccatore con il meritato castigo? No. Si è solamente allontanato da lui abbandonandolo a se stesso? Neppure; non poteva risolvere il problema in questo modo. Dio ha allora ripara­to quel "vaso", rendendo migliore l'uomo pec­catore? Anche questo era impossibile perché il cuore dell'uomo era "malvagio in ogni tempo" (Genesi 6:5) ed è "incurabile" (Geremia 17:9).
Allora Dio da quell'argilla informe ha fatto "un altro vaso", una nuova creazione (2 Corinzi 5:17). Egli "ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo" (v. 18). Come è stato possibile che una tale opera fosse compiuta? Per mezzo della morte e della risurrezione di Gesù Cristo.
"Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui" (v. 21).

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venerdì 18 novembre 2011

PERSONE STRANE


Non chiunque mi dice: Signo­re, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Matteo 7:21

Ci sono persone che riconoscono la Bibbia come Parola di Dio, ma non la leggono mai.
Ci sono persone che dicono che l'eternità è più importante del tempo presente, ma vivo­no soltanto per questa terra.
Ci sono persone che criticano gli altri per degli errori che essi stessi commettono senza porsi problemi.
Ci sono persone che disapprovano e si addo­lorano che il mondo sia pieno di violenza e di immoralità, ma di queste cose, ogni sera, fanno il loro spettacolo principale.
Ci sono persone che si proclamano di Cristo, perché si dichiarano cristiane, ma sanno a malapena chi è Colui del quale portano il nome.
Ci sono persone che, quando sono in chiesa la domenica, cantano forte: "Signore, prendi tutto di me", ma poi mettono solo qualche spicciolo del loro superfluo nella cassetta delle offerte.
Ci sono persone che seguono il diavolo per tutta la loro vita, ma che pensano di meritare il paradiso.
Tutte queste, non sono forse persone strane?
Non dimentichiamo le parole solenni di Cri­sto: "Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demoni e fatto in nome tuo molte opere potenti? Allora dichiarerò loro: Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!" (Matteo 7:22-23).

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QUAL È LA VERA GRANDEZZA?

(Gesù disse ai suoi discepoli:) "Chiunque vorrà essere grande tra di voi, sarà vostro servitore; e chiunque tra di voi vorrà essere primo, sarà vostro servo". Matteo 20:26-27

"Io sono in mezzo a voi come colui che serve." Luca 22:27

Alessandro il Grande
Certi personaggi della storia come Alessandro il Grande, Luigi il Grande, Federico il Grande e altri, sono stati definiti "grandi" da parte dei loro contemporanei e chiamati così dalle successive generazioni. Occupano molte pagine dei libri di storia, e molti monumenti sono dedicati a loro.
Ma il loro nome è scritto nei cieli? In fondo, è questa l'unica cosa che conta riguardo all'eternità. Credere nel Signore Gesù vuol dire ricevere in dono la vita eterna, vuol dire avere i propri nomi scritti nei cieli, con la certezza che non saranno mai cancellati.
I "grandi" di questo mondo, sono chiamati così per i loro successi, spesso raggiunti in guerra, a costo della perdita di centinaia di migliaia di vite, per la conquista di nuove terre e per ottenere il dominio su altri popoli. Attenzione però; il criterio utilizzato nel regno di Dio per stabilire la grandezza è decisamente diverso. Grande non è colui che domina sugli altri, ma colui che li serve, perché per Dio la vera grandezza è l'amore!
L'amore di Dio non lo si esprime solo a parole o con i sentimenti, ma lo si dimostra con dei fatti concreti di bontà, di giustizia e di verità. Gesù è stato l'esempio perfetto di quell'amore, servendo gli altri e amandoli fino a donare la sua vita per salvare tutti coloro che credono in lui. Fin dalla sua nascita è stato detto di lui: "Sarà grande" (Luca 1:32), e per esserlo è stato "ubbidiente fino alla morte" a Dio che lo aveva mandato. "Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome" (Filippesi 2:8-9).

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mercoledì 16 novembre 2011

Dio fa ancora oggi miracoli


Un giovane può morire, un vecchio deve. Quando Richard Baxter era sul letto di morte uno dei suoi amici gli chiese: "Come stai? Ed egli rispose: Quasi bene, sai la morte è la miglio­re medicina, perché i cristiani che muoiono non stanno più 'quasi bene', ma stanno per essere guariti per l'eternità. 
                                              H. Spurgeon

NEI RESTI DELL'INCENDIO

La parola di Dio è vivente. Ebrei 4:12

(Gesù disse:) "Le parole che vi ho dette sono spirito e vita". Giovanni 6:63

Un anziano contadino della Corea del Sud aveva acquistato una copia dei Vangeli di Mat­teo e di Marco e li aveva letti con interesse. Un giorno, mentre era nei campi, la sua casa venne completamente distrutta da un incendio. Al suo ritorno, dovette constatare che nulla si era salvato, salvo i due Vangeli, che un membro della famiglia aveva strappato dalle fiamme, senza nemmeno sapere perché. Que­sto fatto colpì il contadino al punto che li riles­se con maggiore interesse ed iniziò a parlarne agli abitanti della zona. All'inizio lo deridevano e lo maltrattavano perché leggeva dei libri cri­stiani, ma con il tempo finirono per lasciarlo in pace, e poi, a poco a poco, si riavvicinarono e gli furono di nuovo amici.
In quel villaggio, grazie alla lettura di quei due Vangeli, più dì ottanta persone sì convertirono a Cristo. Fu così che la Parola di Dio, con il solo contributo dello Spirito Santo, portò alla sal­vezza quel Coreano e molti suoi concittadini, senza aver mai incontrato un predicatore del Vangelo!
Questo episodio conferma un fatto già verifi­cato tante volte: la Bibbia contiene in se stessa una potenza divina. Bisogna leggerla con rispetto e sottomissione, mettendo da parte le proprie idee ed essendo pronti a fare ciò che ci chiede; solo così potremo comprenderla e trarne tutte le benedizioni che contiene.
"Così è della mia parola... essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio" (Isaia 55:11).

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COME PICCOLI BAMBINI

Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: "In veri­tà vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entre­rete nel regno dei cieli... E chiunque riceve un bambino come questo nel nome mio, riceve me". Matteo 18:2, 5

Ai tempi dell'impero romano, i bambini erano poco considerati. Invece Gesù mise i bambini in una posizione onorevole, citandoli più volte come esempi da seguire e accogliendoli tra le sue braccia per benedirli. Un giorno il Maestro mise un fanciullo in mezzo ai suoi discepoli,
per insegnare loro quale fosse la vera grandez­za nel regno di Dio. Questo insegnamento di Gesù, riguardo ai bambini, ha successivamen­te influenzato il comportamento dei paesi cri­stianizzati nei loro confronti.
Perché Gesù dice che bisogna diventare come i bambini per entrare nel regno di Dio? Ci chie­de forse di credere senza riflettere? Assoluta­mente no! I bambini riflettono molto e fanno sempre mille domande, ed è ricevendo delle risposte adeguate alla loro età che si sviluppa­no correttamente.
È del tutto legittimo porsi delle domande quando si affronta l'ambito spirituale, ma bisogna accettare che certe realtà ci superano. Per andare a Dio è indispensabile rinunciare alle proprie pretese e ai propri preconcetti, perché solo così potremo metterci all'ascolto della sua Parola, con la semplicità e la fiducia di un bambino.
La nostra mente non può da sola scoprire chi è Dio, ma per conoscerlo, cioè per entrare in relazione con lui, è necessario un atteggia­mento di umiltà e di fiducia, tipico del bambi­no nei confronti dei genitori. Solo così la nostra intelligenza, rinnovata e illuminata dallo Spirito di Dio, scoprirà nella Bibbia le risposte divine a tanti nostri interrogativi.

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martedì 15 novembre 2011

I meravigliosi segreti di Dio....


Iddio fa che la morte dei Suoi figliuoli assomigli al tramonto del sole, tutta la luce del mezzodì è eclissata dalle meraviglie deI tramonto.  
                                         H. Spurgeon

Anche se tutto sembra andare in malora, Dio sta operando!


SCORAGGIAMENTO?

Un credente sopravissuto a un naufragio, arrivò su una spiaggia piccolissima di un’isola. Ogni giorno chiedeva aiuto a Dio affinché potesse passare qualcuno a soccorrerlo, costantemente scrutava l'orizzonte, ma nessuno arrivava per salvarlo. Ormai rassegnato e stanco decise di costruirsi una capanna di legno per proteggersi dalla pioggia, e dove dentro vi mise quel po’ che gli era rimasto.

Un giorno, dopo aver girato l’isola in cerca di qualcosa da mangiare, ritornò alla misera capanna e la trovò avvolta nelle fiamme con una colonna di fumo che saliva fino al cielo. Quel credente perdette così anche quel poco che aveva potuto salvare durante il naufragio. Poté solo alzare gli occhi al cielo e piangendo disse: «Signore perché hai permesso questo, Tu sapevi bene che era l'unica protezione che avevo e dentro a quella capanna avevo tutto quello che mi era rimasto». Si addormentò tristemente col pensiero che ormai anche Dio lo avesse abbandonato. Il mattino dopo fu' svegliato dal suono di una nave che si avvicinava all'isola. Erano venuti a salvarlo! L'uomo tutto contento era passato dalla tristezza, alla gioia. Appena salì a bordo della nave domando al capitano: «Chi vi ha detto che ero su quest'isola deserta?» E il capitano prontamente gli rispose: «Abbiamo visto quel segnale di fumo che Lei ha mandato, e quindi eccoci qua». L'uomo pieno di lacrime s’inginocchiò alzo gli occhi al cielo e disse: «Signore perdonami se ho dubitato di Te, perdonami se nello scoraggiamento ho detto che Tu mi avevi abbandonato».

E' facile scoraggiarsi quando le cose vanno male, ma Dio lavora nelle nostre vite anche quando c’è sofferenza e dolore. Quel credente ebbe una grande lezione di vita: DIO NON ABBANDONA MAI I SUOI FIGLI, e se vediamo nella nostra vita che le situazioni stanno precipitando, non scoraggiamoci, non diciamo: «Signore perché mi hai abbandonato?» Perché Dio manderà sempre qualcuno per aiutarci e se la nostra capanna va in fumo, non disperiamoci, perché arriverà' senz'altro l'aiuto di DIO.

«Ma Sion ha detto: l'Eterno mi ha abbandonato,il Signore mi ha dimenticato. Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te» (Rif. Libro del Profeta Isaia Cap.49 verso 14). In conclusione amici ricordiamoci che la nostra vita è nelle mani di Dio, di COLUI CHE NON ABBANDONA COLORO CHE SPERANO IN LUI.


SALVATORE E SIGNORE


Oggi, nella città ... è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. Luca 2:11

Il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo. 1 Giovanni 4:14

Il Vangelo è davvero una buona notizia! "Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unige­nito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16). Che meravigliosa sintesi del messaggio evange­lico!
Attenzione però! È vero che Dio ha amato tutta l'umanità; ciononostante, ognuno singolar­mente deve credere ed accettare il dono del Figlio di Dio. La buona notizia del Vangelo è alla portata di tutti, ed è indirizzata a voi come a me, e Dio si aspetta una risposta da ognuno dì noi. Gesù ha detto al cieco che aveva guarito: "Credi nel Figlio di Dio?" (Giovanni 9:35). E voi credete in Lui? Avete riconosciuto Gesù Cristo come vostro Salvatore personale, come l'unico mezzo che vi possa far conoscere Dio come un Padre che vi ama? Questo è sufficiente per avere la certezza del perdono di Dio e per godere del suo affetto paterno.
Ma la buona notizia non si ferma lì. Gesù Cristo vuole essere anche il vostro Signore, cioè colui che guida la vostra vita; gli spetta di diritto per­ché è Dio e perché vi ha riscattati al prezzo del suo sangue (1 Pietro 1:18-19). Egli vi ama trop­po per lasciarvi fare la vostra volontà, vuole gui­darvi per un sentiero di felicità e di pace. "Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasfor­mati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà" (Romani 12:2).
Solo ascoltando ciò che è scritto nella sua Paro­la, la Bibbia, imparerete a conoscere Lui, il vostro Signore e Salvatore.

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UNA RISPOSTA D'AMORE

"Tu sei più giusto di me, perché tu mi hai reso bene per male, mentre io ti ho reso male per bene".
1 Samuele 24:18,19

Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene. Romani 12:21

Vi fu un giorno nel quale il re Saul, infedele a Dio e violento, fu costretto a riconoscere l'amore di Davide che egli ingiustamente per­seguitava; e alle parole sopra citate aggiunse:
"Tu hai mostrato oggi la bontà con la quale ti comporti verso di me; perché il Signore mi aveva dato nelle tue mani, e tu non mi hai ucciso".
Non restituire il male è già qualcosa, ma ren­dere il bene al posto del male ricevuto è molto di più.
Pensiamo poi quanto è grave rendere il male al posto del bene ricevuto! E fu proprio questa l'esperienza terribile del Signore Gesù e, con Lui, di tanti cari credenti in tutte le epoche. Davide dice: "Mi hanno reso male per bene e odio in cambio di amore... Anche quelli che mi rendono male per bene sono miei avversa­ri, perché seguo il bene" (Salmi 109:5 e 38:20). E queste parole, pur riferite all'esperienza personale di Davide, sono anche un'anticipa­zione profetica delle sofferenze di Cristo.
Il credente che sopporta un torto e risponde con un atto dì amore dà una testimonianza potente al suo Salvatore. Quanti increduli sono venuti alla fede colpiti da fatti come questi! Il Signore stesso "oltraggiato, non ren­deva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava" (1 Pietro 2:23).

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venerdì 11 novembre 2011

RINUNCIARE AGL'IDOLI

Gl'idoli delle nazioni sono argento e oro, opera di mano d'uomo. Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedo­no... Siano simili a loro quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano.
Salmo 135:15-18

Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità. Giovanni 4:24

Sapete qual è stato il cambiamento fondamenta­le nella vita dei credenti della Bibbia? La rinuncia agl'idoli. Abramo ha lasciato il suo paese e i suoi parenti, ma anche gl'idoli che la sua famiglia
adorava (Genesi 12:1-3; Giosuè 24:2). Mosè rice­vette da Dio questo comandamento: "Io sono il SIGNORE, il tuo Dio... Non avere altri dèi oltre a me" (Esodo 20:1-3).
In effetti, l'idolatria è una costante nella storia dei popoli. Sono stati adorati idoli fabbricati da uomini, ma anche le forze della natura, gli astri, gli animali. Oggi ci si prostra davanti al denaro, al potere, alle star dello sport e dello spettacolo... Questi sono gl'idoli dei tempi moderni.
Anche il nostro "io" può diventare un idolo che prende volentieri il posto di Dio.
La fede, al contrario, sì confida in un Dio che non vede, perché "Dio è spirito" (Giovanni 4:24); ma sa che "le sue qualità invisibili.., si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue" (Romani 1:20). La fede rinuncia a volersi rappre­sentare Dio e crede alla sua Parola. Tommaso, il discepolo di Gesù, non voleva credere che il Signore fosse risuscitato, fino a quando non lo vide di persona; e "Gesù gli disse: Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!" (Giovanni 20:29).
Questa beatitudine la potete conoscere fin da subito, trovando la pace con Dio e la certezza di avere, nella sua casa celeste, un posto col Signo­re Gesù.

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Da Buddha alla vera Luce


Sebbene nel cantone svizzero dove sono nato, il Vallese, il vino scorre a fiumi, io avevo sete! Ero assetato di conoscere la vita e il suo senso, di capire la verità e lo scopo della mia esistenza. Cercavo di placare questa mia sete con la lettura dei filosofi, gli “amanti della sapienza”, secondo l’etimologia.
Ma più leggevo, più ero confuso. Ogni autore affrontava nuove questioni e contraddiceva il suo predecessore. Anche quando iniziai la carriera lavorativa, mi perseguitavano le domande primordiali dell’origine della vita, del suo senso e della vita dopo la morte.
Nel novembre del 1987, quando lavoravo nel settore di borsa di una banca ginevrina, arrivò il crollo finanziario. Tutto d’un colpo mi fu chiaro che il denaro non offre alcuna sicurezza, così decisi di smettere e di abbandonare tutto: il mio posto di lavoro, la mia casa, i miei amici.
Le uniche cose che ancora possedevo erano una borsa da viaggio, un biglietto aereo per Hong Kong, il passaporto, un assegno turistico … e tanto tempo per riflettere.
Dopo la scoperta dei filosofi, volevo cominciare a studiare le religioni e non dai libri, ma direttamente sul posto. Così feci la conoscenza dell’islam, dell’ebraismo e dell’induismo, ma fu il buddismo ad incantarmi maggiormente.
Pieno di entusiasmo, cominciai a partecipare alle lezioni che il Dalai Lama teneva a Darmsala, nel nord dell’India. Mi feci iniziare alla meditazio e da monaci giapponesi, coreani e tibetani.

Testimonianza di Orsola

giovedì 10 novembre 2011

LE NOCI DELLA PROVVIDENZA


Sapete che cos'è la provvidenza?
E' una delle dottrine cristiane a mio giudizio più belle e consolanti perché non basta credere che Dio c’è, ma il credente deve acquisire la certezza della Sua attiva provvidenza giacché Egli, rimane sempre il solo Padrone e controllore di ogni situazione.

Per il credente questo deve essere il punto fermo di forza affinché non vacilli nell’angoscia o ancora peggio nella disperazione poiché come Paolo, anche noi dobbiamo essere certi nell'affermare “In Chi abbiamo creduto” che non è una religione ma, abbiamo creduto in Dio Creatore degli estremi confini della terra ed Egli, vede e provvede secondo le nostre necessità!

Per comprendere la bontà di Dio, leggiamo prima di tutto un brano della Bibbia dove il profeta Elia, perseguitato a causa della sua fedeltà a Dio, ridotto alla fame, viene nondimeno nutrito da Dio in modo sorprendente, per mezzo dei corvi che troviamo scritto in 1 Re 17:1-6.
Ecco il testo: "E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente" (17:6).

Lasciate che vi racconti una storia vera di un uomo che visse per un certo tempo soltanto di noci e di acqua sciolta dalla neve.
Nel lontano 1740, Dio parlò ad un uomo di nome David Breinerd ad andare presso gli indiani d'America per parlare loro di Gesù e poiché David Breinerd amava Dio, non esitò ad andare così si mise in cammino deciso.
Un inverno, mentre camminava da un villaggio indiano all'altro fu colto da una tormenta di neve. Non c'era nessun posto dove andare a ripararsi, trovò solo un vecchio tronco vuoto di un albero, e così vi si infilò dentro. Là dentro cominciò a pregare per gli indiani che non conoscevano Gesù.
La tormenta sembrava non finire più. Proprio prima di notte però arrivò uno scoiattolo all'apertura del tronco, vi depositò delle noci e poi via di nuovo!
David così mangiò le noci e bevve un po' d'acqua sciolta dalla neve, poi si addormentò.
Il mattino dopo si svegliò ma quel terribile vento ancora non si era calmato. Pregò di nuovo per gli indiani, e il piccolo scoiattolo arrivò di nuovo con altre noci. David ringraziò Dio per la colazione, e mangiò le noci.
Questo continuò per tre giorni: la neve cadeva, il vento soffiava, e Dio mandava quel piccolo scoiattolo per dar da mangiare a David Breinerd. Finalmente la tempesta finì e David continuò a camminare fino al prossimo villaggio indiano, ringraziando Dio per averlo salvato dalla fame e dal freddo.
Dio ha cura anche di noi adesso come un tempo lo fu in grandi uomini servitori perché Egli, non smette di amarci di un amore infinito ed Egli ama provvederci di tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Allora, perché dovremmo preoccuparci se abbiamo messo la nostra vita nelle Sue mani ?…
Dio è fedele e anche quando noi non lo siamo, Egli rimane fedele!

Suggerito da Alfredo

LIBERTÀ

Ora, il Signore è lo Spirito; e dov'è lo Spirito del Signore, quivi è libertà (2Corinzi 3:17)

Leggendo questo versetto della bibbia al contrario, possiamo affermare che, dove non c'è la presenza di Dio non ci può essere libertà, si sta parlando della libertà nello spirito, nell'anima dell'uomo. In più punti la bibbia dichiara che ogni uomo, benché libe­ro dì fare, di andare, eccetera, è schiavo del peccato, che lo induce a comportamenti, azioni che tante volte lui stesso non vorrebbe avere."Perché io non approvo quello che faccio poiché non faccio quel che voglio, ma quello che odio. (Romani 7:15) Da tante persone, si sente dire che ad esempio non vorrebbero più fumare, assumere alcol o stupefacenti, non vorrebbero più avere atteggiamenti sconvenienti, e così via, ma non ci riescono, e più forte di loro, significa che non si è liberi. Lo stato interiore ha una forte influenza sul carattere di una persona, dagli atteggiamenti, dalle scelte dai desideri si vede se si è schiavi del peccato o se si è condotti dallo Spirito di Dio."Poiché quelli che sono secondo la carne, hanno l'animo alle cose della carne; ma quelli che sono secondo lo Spirito, hanno l'animo alle cose dello spirito.(Romani 8:5) L'opera di Gesù Cristo sulla croce, vale a dire la Sua morte e risurrezione, ha fatto si che ogni uomo, che crede in Lui, possa essere liberato dalla schiavitù del peccato, e finalmente reso capace di avere la libertà di fare il bene, e rimanendo fedele al Signore poter ereditare la vita eterna."Lo spirito del Signore, dell'Eterno è su me, perché l'Eterno m'ha unto per recare una buona novella agli umili; m’ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la libertà a quelli che sono in cattività, l'apertura dei carcere ai prigionieri."(Isaia 61:1) Se ti senti legato a qualche vizio che non riesci a dominare, allora rivolgiti a Dio che è pronto a soccorrerti e donarti liberazione, Dio ti benedica.

www.paroledivsta.org

PENSIERI

Ma quanto a me, il mio bene è stare unito a Dio; io ho fatto del Signore, Dio, il mio rifugio.
Salmo 73:28

La gioia del SIGNORE è la vostra forza. Neemia 8:10

La Bibbia non è un libro di letteratura a dispo­sizione della nostra intelligenza; essa ci è stata data per penetrare nelle nostre coscienze e per diventare una necessità quotidiana.
Dio ha dipinto il nostro ritratto, e noi non abbiamo bisogno di fare alcun ritocco. L'uomo è peccatore e ha bisogno di una nuova natura.
* * *
Con Dio non ci si annoia mai. Nulla di ciò che Egli ci dona potrà stancarci. Guardate gli uomini lontani da Dio, non sono mai sereni; un'inquietudine si accavalla all'altra.
* * *
Credenti, il massimo che può farci la morte è toglierci dal mondo, ambiente in cui Satana esercita, tramite la morte, il suo potere, per introdurci in una dimensione in cui non ha più alcun potere. Invece di temere la morte, rin­graziamo Colui che ci ha dato la vittoria sulla morte per mezzo di Gesù Cristo.
* * *
La gioia nel Signore è la forza del credente. Con essa ravviva la sua fiducia, il suo coraggio e la sua pazienza. Con un cuore gioioso, nessun lavoro è snervante, nessun peso è insopporta­bile, perché Dio stesso è la nostra forza ed il nostro canto di vittoria.

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mercoledì 9 novembre 2011

"Morire mi è guadagno...."


E' una grande cosa vedere un uomo morire nella pienezza della sua vita. Il fiume di questa vita mortale arriva alla fine, ma solo per gettarsi dentro l'infinito oceano della gloria di sopra.
                                                H. Spurgeon                                                                                      

SEI CONSIGLI PER LEGGERE LA BIBBIA


1. Pregate prima di aprire la Bibbia. Per com­prenderla è necessario essere soccorsi dallo Spirito Santo.

2. Leggete attentamente la Bibbia. Rilevate le promesse che sono fatte, gli ordini che sono dati, gli insegnamenti che vi sembrano nuovi.

3. Leggete la Bibbia regolarmente. Ogni giorno nutrite la vostra anima con la Parola di Dio. Ricordatevi che Gesù stesso ha detto: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca dì Dio" (Matteo 4:4).

4. Iniziate dai Vangeli. Non lasciatevi fermare da ciò che non comprendete immediatamen­te, perché la rivelazione di Dio è progressiva. Non pretendete di capire tutto all'istante, per­ché nella Bibbia sono contenuti dei misteri che ci superano, perché è Parola di Dio.

5. Cercate Gesù nella Bibbia. La Bibbia ci è stata data per metterci in relazione con Dio, per mezzo di Gesù Cristo. È Lui il tema centrale ed essenziale della Bibbia. L'Antico Testamento è stato scritto per prepararci alla sua venuta, mentre il Nuovo Testamento attesta che Gesù Cristo è venuto e racconta la sua vita.

6. Obbedite al messaggio della Bibbia. Ogni mancanza di sottomissione e ogni disobbe­dienza a ciò che Dio ci ordina è un peccato. Quando ci indica un atteggiamento, un com­portamento, un modo di vivere, dobbiamo obbedirgli. La nostra sottomissione alla Bibbia onora Dio.

Apri i miei occhi, e contemplerò le meraviglie della tua legge. Salmo 119:18
Applicati... alla lettura. 1 Timoteo 4:13

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LA BIBBIA BUTTATA DAL TRENO...


Nell’angolo di uno scompartimento vi è una recluta che legge la sua Bibbia tascabile. «Facciamo uno scherzo a quel giovane religioso buttiamogli la Bibbia dal finestrino». Detto... fatto... e la Bibbia era già tra le pietre delle rotaie. La recluta non si adirò affatto. Egli possedeva un divino maestro che aveva detto: «IO son mansueto e umile di cuore» (Rif. Evangelo di Matteo Cap.11 verso 29). Certo per lui l'avvenimento fu triste, ma non disse nulla. Passati alcuni giorni, il nostro amico ricevette la sua Bibbia per posta.

Una lettera molto interessante accompagnava l’invio. Un operaio della ferrovia, lavorando da quelle parti, aveva trovato la Bibbia per mezzo della quale Dio gli aveva parlato. Fino a quel momento, l’operaio aveva vissuto in grande paura a causa dei suoi peccati, ma leggendo la Parola di Dio scopri che esisteva un Salvatore e che EGLI POTEVA ESSERE IL SUO SALVATORE. In seguita alla lettura proprio di quella Bibbia buttata giù dal treno, Gesù divenne veramente il suo Salvatore. Fu allora che il soldato comprese IL PERCHE' aveva dovuto privarsi della sua Bibbia per qualche giorno. ANCORA UNA VOLTA IL DIAVOLO AVEVA SUBITO  UNA SCONFITTA.