mercoledì 16 novembre 2011

NEI RESTI DELL'INCENDIO

La parola di Dio è vivente. Ebrei 4:12

(Gesù disse:) "Le parole che vi ho dette sono spirito e vita". Giovanni 6:63

Un anziano contadino della Corea del Sud aveva acquistato una copia dei Vangeli di Mat­teo e di Marco e li aveva letti con interesse. Un giorno, mentre era nei campi, la sua casa venne completamente distrutta da un incendio. Al suo ritorno, dovette constatare che nulla si era salvato, salvo i due Vangeli, che un membro della famiglia aveva strappato dalle fiamme, senza nemmeno sapere perché. Que­sto fatto colpì il contadino al punto che li riles­se con maggiore interesse ed iniziò a parlarne agli abitanti della zona. All'inizio lo deridevano e lo maltrattavano perché leggeva dei libri cri­stiani, ma con il tempo finirono per lasciarlo in pace, e poi, a poco a poco, si riavvicinarono e gli furono di nuovo amici.
In quel villaggio, grazie alla lettura di quei due Vangeli, più dì ottanta persone sì convertirono a Cristo. Fu così che la Parola di Dio, con il solo contributo dello Spirito Santo, portò alla sal­vezza quel Coreano e molti suoi concittadini, senza aver mai incontrato un predicatore del Vangelo!
Questo episodio conferma un fatto già verifi­cato tante volte: la Bibbia contiene in se stessa una potenza divina. Bisogna leggerla con rispetto e sottomissione, mettendo da parte le proprie idee ed essendo pronti a fare ciò che ci chiede; solo così potremo comprenderla e trarne tutte le benedizioni che contiene.
"Così è della mia parola... essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio" (Isaia 55:11).

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