mercoledì 16 novembre 2011

COME PICCOLI BAMBINI

Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: "In veri­tà vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entre­rete nel regno dei cieli... E chiunque riceve un bambino come questo nel nome mio, riceve me". Matteo 18:2, 5

Ai tempi dell'impero romano, i bambini erano poco considerati. Invece Gesù mise i bambini in una posizione onorevole, citandoli più volte come esempi da seguire e accogliendoli tra le sue braccia per benedirli. Un giorno il Maestro mise un fanciullo in mezzo ai suoi discepoli,
per insegnare loro quale fosse la vera grandez­za nel regno di Dio. Questo insegnamento di Gesù, riguardo ai bambini, ha successivamen­te influenzato il comportamento dei paesi cri­stianizzati nei loro confronti.
Perché Gesù dice che bisogna diventare come i bambini per entrare nel regno di Dio? Ci chie­de forse di credere senza riflettere? Assoluta­mente no! I bambini riflettono molto e fanno sempre mille domande, ed è ricevendo delle risposte adeguate alla loro età che si sviluppa­no correttamente.
È del tutto legittimo porsi delle domande quando si affronta l'ambito spirituale, ma bisogna accettare che certe realtà ci superano. Per andare a Dio è indispensabile rinunciare alle proprie pretese e ai propri preconcetti, perché solo così potremo metterci all'ascolto della sua Parola, con la semplicità e la fiducia di un bambino.
La nostra mente non può da sola scoprire chi è Dio, ma per conoscerlo, cioè per entrare in relazione con lui, è necessario un atteggia­mento di umiltà e di fiducia, tipico del bambi­no nei confronti dei genitori. Solo così la nostra intelligenza, rinnovata e illuminata dallo Spirito di Dio, scoprirà nella Bibbia le risposte divine a tanti nostri interrogativi.

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

Nessun commento:

Posta un commento