domenica 25 settembre 2011

CONVERSIONE E GUARIGIONE

CONVERSIONE E GUARIGIONE               Matteo 13:10-15

10 Allora i discepoli si avvicinarono e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?» 11 Egli rispose loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. 12 Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell'abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha. 13 Per questo parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono né comprendono. 14 E si adempie in loro la profezia d'Isaia che dice:
"Udrete con i vostri orecchi e non comprenderete; guarderete con i vostri occhi e non vedrete;
15 perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile:sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi, per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi, e di comprendere con il cuore e di convertirsi, perché io li guarisca".

Il verso 15 è il verso che sarà il centro della meditazione. Gesù alla domanda dei discepoli che gli chiedono il motivo del suo parlare il parabole, cita i versetti di Isaia per far comprendere che non a tutti è indirizzato il suo messaggio, (anche se poi sappiamo che è per tutti) ma in particolare a coloro che hanno la mente e il cuore predisposto a accettare il messaggio di salvezza. Il verso 15 è un verso con un messaggio al negativo, perché parla di uomini che hanno fatto di tutto per rifiutare il messaggio di salvezza.
Ma anche cosi questo verso ha degli insegnamenti da darci, infatti se ci sono uomini che rifiutano la notizia della buona novella, dall’altro lato della medaglia ci sono uomini che permettono al messaggio Divino di penetrare e portare il giusto frutto, conversione e guarigione. Conversione e guarigione sono l’uno conseguenza dell’altro, infatti non c’è guarigione senza conversione e il contrario. E’ da precisare che quando parliamo di guarigione, principalmente parliamo di guarigione spirituale anche se poi sappiamo che Dio opera pure nel visibile.
Il verso 15 ci svela una grande verità, l’uomo non può arrivare alla conversione se non vede, non ode e non comprende. La conversione e relativa guarigione spirituale, sono la diretta conseguenza dell’aver aperto gli occhi, dall’aver aperto gli orecchi, dall’aver aperto il cuore.

1)      APRIRE GLI OCCHI
Sembra strano ciò che leggiamo al verso 14 guarderete con i vostri occhi e non vedrete”, se guardiamo dovremo anche vedere, ma in realtà sappiamo che molti contemporanei di Gesù l’hanno visto e l’hanno visto anche operare, ma sono rimasti ciechi e increduli, cioè non hanno visto in Lui il Messia l’unto di Dio. Al giorno d’oggi, sembrerebbe che questo non abbia più valore, in quanto Gesù non è più in mezzo a noi, ma così non è. In Giovanni 20:29 Gesù rivolge queste parole a Tommaso che si era rivelato il più scettico del gruppo  Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»”. Noi non possiamo vedere fisicamente Gesù, ma possiamo vederlo per fede assiso alla destra del Padre che intercede per me e per te; noi siamo beati, parole di Gesù. La fede apre gli occhi spirituali e ci fa vedere chi è veramente Gesù e dove Egli si trova. Aprire gli occhi vuol dire percepire, avere un contatto fisico con il mondo che ci circonda, realizzare la fisicità che ci attornia e potere attestare che non è un sogno ma realtà. Gesù non è una favola, un allegoria da raccontare nelle serate per passare il tempo, ma la vera realtà e se lo cerchiamo Egli si fa trovare. Ciò che apparve a Saulo da Tarso sulla via di Damasco, non era una realtà virtuale, un colpo di sole, ma La presenza fisica di Gesù in una luce sfolgorante che gli parla e si fa riconoscere per quello che veramente è “Io sono Gesù, che tu perseguiti.”. Noi, la sua chiesa, abbiamo un obbligo verso il mondo, dobbiamo presentare un Gesù vivente, che vive nei nostri cuori, Egli deve trasparire dalla nostra vita, ecco perche siamo chiamati a santità , per assomigliare sempre più al nostro Maestro e Salvatore, al prototipo di uomo che Dio vuole riprodurre in ognuno di noi. Paolo un giorno disse: Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me. Galati 2:20. Noi possiamo presentare un Gesù vivente solo se Gesù è vivente nei nostri cuori.

2)      APRIRE LE ORECCHIE
Alla stessa stregua di quanto abbiamo detto prima, sembra strano ciò che leggiamo sempre al v. 14 Udrete con i vostri orecchi e non comprenderete”, però ora ci risulta un po’ più comprensibile, perché sappiamo che in realtà se il nostro udito funziona bene certamente udremo, ma non è detto che poi capisca ciò che viene detto. Faccio un esempio, io sentirò certamente le parole proferite da un uomo, ma se quell’uomo parla una lingua sconosciuta , difficilmente comprenderò ciò che mi verrà detto, o ancora anche se quell’uomo parla la mia lingua , ma io sono attento a ben altre cose, sembra che ascolto ma la mia mente sta elaborando altro. Udire e comprendere sono due cose ben distinte, infatti nella società si dice che ci si può intendere anche senza proferire parola, come se ci fosse un linguaggio che va oltre il linguaggio umano e questo può avvenire solo se vi è sintonia. Il comprendere, che è legato all’udire, ci fa comprendere che oltre a avere un contatto fisico con Gesù, il suo messaggio deve penetrare nella nostra mente al fine di udire e comprendere ciò che Egli ci dice. Gesù ci ha lasciato tanti insegnamenti e tanti altri ci da se siamo disposti a udire, ma tutto ciò ha bisogno della nostra collaborazione, dobbiamo fare si che il suo parlare penetri profondamente dentro la nostra mente, la parte cognitiva del nostro essere. Vedere e udire sono essenziali per l’uomo, perché dalla giusta combinazione delle due cose, ci da la vera realtà che ci circonda.  Come abbiamo detto prima ,Gesù è vivente e reale perché lo possiamo vedere e udire per fede, e se veramente Cristo vive in me, userà la mia bocca per parlare al mondo.

3)      APRIRE IL CUORE
La frase che viene usata al v.15 è comprendere con il cuore”che però io ho tradotto con aprire il cuore . Il cuore in realtà non si può ne aprire ne tanto meno può comprendere, oggi noi sappiamo che esso è solamente un muscolo, di vitale importanza, ma sempre muscolo è. Però è anche vero che nella storia dell’umanità esso ha sempre rappresentato la sede dei sentimenti umani, da dove scaturisce l’amore, ma anche l’odio, la bontà ma anche la cattiveria, ecc. Detto questo ci viene più facile comprendere che aprire il cuore e comprendere, può solamente voler dire che il messaggio di salvezza non deve fermarsi solo nella mente, ma deve essere compreso anche dal cuore, cioè la parte emozionale dell’uomo. L’evangelo della grazia non è solo un bel messaggio che arricchisce la nostra mente, ma è quel messaggio che fa emozionare il nostro cuore, che ci fa amare Gesù, che ci fa piangere per i nostri peccati e nello stesso tempo ci fa gioire perché ci fa realizzare la vita nuova in Gesù.
Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?»” Atti 2:37

“Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti, tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunziavano la Parola di Dio con franchezza” Atti 4:31

   CONCLUSIONE
Aprire gli occhi, le orecchie e la mente, come abbiamo accennato all’inizio, fa si che porti l’uomo alla vera conversione, cioè lasciare la via che segue, la via del peccato, per prendere la strada della santità che porta al cielo. Conversione vuol anche dire guarigione, infatti quando Gesù penetra nella nostra vita fisica, mentale e spirituale, compie il più grande dei miracoli di guarigione, ci libera dalla lebbra del peccato, risanandoci e portandoci a nuova vita.
“Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d'Abraamo;"  Luca 19:9
A Dio sia la gloria.
                                                                                                                          ACETO GIACOMO

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