Giacomo 3:13-18
“Chi
fra voi è saggio e intelligente? Mostri con la buona condotta le sue opere
compiute con mansuetudine e saggezza. Ma se avete nel vostro cuore amara
gelosia e spirito di contesa, non vi vantate e non mentite contro la verità.
Questa non è la saggezza che scende dall'alto; ma è terrena, animale e
diabolica. Infatti dove c'è invidia e contesa, c'è disordine e ogni cattiva
azione. La saggezza che viene dall'alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite,
conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza
ipocrisia. Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si
adoperano per la pace”.
Leggere lo scritto dell’apostolo
Giacomo vuol dire farsi un bagno nella concretezza e nella vitale pratica della
Parola di Dio, infatti egli scrive: “Ma
mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi”Giacomo 1:22, attestando che non mettere in
pratica ciò che leggiamo nella Parola di Dio vuol dire illudere se stessi.
L’apostolo Giacomo afferma che ci sono due tipi di saggezza, umana e quella che
scende dall’alto, cioè la saggezza di Dio. Affermare che abbiamo la saggezza di
Dio e poi avere in sé amare gelosie e spirito di contesa è un controsenso in
quanto nella saggezza che proviene da Dio non possono esistere queste pessime
qualità. Dio è amore e tutto ciò che procede da Lui ha come essenza l’amore e
esterna amore, al contrario tutto ciò che procede dalla nostra carnalità è
intriso di peccato e corruttibilità e quindi è terrena, animale e diabolica, esternando invidia, contesa,
disordine e ogni cattiva azione.
Ciò di cui sarà oggetto la nostra
meditazione sarà il versetto diciassette quando parla della sapienza che
procede dall’alto e dalle caratteristiche che deve possedere, qualità che
devono fare parte del vero cristiano, infatti il verso inizia dicendo la saggezza che viene dall'alto, anzitutto è:
1)
È PURA
Dire che la saggezza di Dio è
pura vuol dire che non ha in sé nessun elemento di inquinamento e non potrebbe
essere diversamente. Quando si parla di inquinamento, il nostro pensiero corre
a ciò che usualmente chiamiamo inquinamento atmosferico, cioè tutto ciò che
l’azione dell’uomo ha aggiunto all’atmosfera originale e pura che il nostro Dio
ha creato pulita per noi. In qualunque parte del globo terrestre ormai troviamo
tracce di inquinamento e difficilmente potremmo respirare aria sana e pura come
agli albori della creazione. È comprensibile come la saggezza che Dio ci
fornisce non può contenere in sé nessun elemento di inquinamento perché in Dio
troviamo l’estrema purezza e quando ci viene riversata dobbiamo esternarla con
quella genuinità che la contraddistingue. Essa ci viene donata pura e tale deve
restare “Le mosche morte fanno puzzare e
imputridire l'olio del profumiere: un po' di follia guasta il pregio della
saggezza e della gloria” Ecclesiaste 10:1.
2)
È PACIFICA
Affermare che la saggezza di Dio
è pacifica non può dare adito a diverse interpretazioni, infatti come abbiamo
letto nel testo, lo spirito di contesa fa parte della sfera umana, tant’è che la storia dell’umanità è solcata da
innumerevoli e sanguinose guerre. La genesi ci parla del primo conflitto
dell’umanità che è sfociato nell’uccisione, quello di Caino e Abele. Molto
chiarificatrici sono le parole che Dio rivolge a Caino poco prima di commettere
l’azione meno pacifica dell’umanità: “Il SIGNORE disse a Caino: «Perché sei
irritato? e perché hai il volto abbattuto? Se agisci bene, non rialzerai il
volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi
desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!»” Genesi 4:6-7. Dio vuole che nella quotidianità il
cristiano possa esprimere la natura pacifica di Dio che ha messo in noi con la
sua sapienza, non possiamo permetterci il contrario.
3)
È MITE
Possimo affermare per assurdo che
si può essere pacifici ma nello stesso tempo non essere miti, sembra
un’assurdità ma se riflettiamo può succedere. Essere mite (dal lat. Mitis) vuol
dire etimologicamente essere tenero, maturo come un frutto che giunge a piena maturità
e tale ci vuole fare diventare Dio riversando in noi la sua saggezza. La
saggezza di Dio in noi, deve portare come risultato un cambiamento nel nostro
carattere, trasformandoci in esseri benevoli, dolci, clementi, comprensivi e pazienti “Il
servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di
insegnare, paziente”
2Timoteo 2:24.
4)
È CONCILIANTE
La parola conciliante viene da conciliare che in
latino voleva dire mettere insieme due parti opposte per far si che trovino un
accordo, da questo deduciamo che essere concilianti vuol dire essere disposti a
mettersi in gioco anche a costo di rivedere le proprie posizioni affinché si
arrivi e si mantenga un clima di pace e serenità: “e a chi vuol litigare
con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe
a fare un miglio, fanne con lui due” Matteo 5:40-41.
Il vero cristiano non può e non deve vivere immerso
in un ambiente di continua lotta e di scontro, ma grazie alla sapienza di Dio
può e deve essere accomodante, a volte arrendevole, disposto a
cedere per arrivare a un accordo di pace. “Ma
il fratello processa il fratello, e lo fa dinanzi agl'infedeli. Certo è già in
ogni modo un vostro difetto che abbiate fra voi dei processi. Perché non patite
piuttosto qualche torto? Perché non patite piuttosto qualche danno? Invece
siete voi che fate torto e danno; e per giunta a dei fratelli. Non sapete che
gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio?” 1Corinzi 6:6-9
5)
È PIENA DÌ MISERICORDIA E DÌ
BUONI FRUTTI
Parlando di misericordia non
possiamo non ricordare la storia raccontata da Gesù del buon samaritano che usò
misericordia verso quell’uomo vittima dei ladroni, briganti che lo avevano
lasciato quasi morto nella strada che scendeva da Gerusalemme a Gerico. Se
vogliamo descrivere la misericordia piena di frutti basta descrivere ciò che ha
fatto quel samaritano per quello sconosciuto, con quale amore lo ha curato
salvandogli la vita, se vogliamo un esempio del contrario basta guardare come
si comportò un sacerdote prima e un levita dopo e abbiamo il perfetto esempio
di una spietata indifferenza. Se veramente la saggezza di Dio è in noi,
dobbiamo maturare frutti degni di tale parola e manifestare frutti di vera
misericordia. Ricordiamoci che se il nostro Dio non fosse stato compassionevole
con noi, sicuramente non ci sarebbe stata la grazio che ci permette di
chiamarci figli di Dio. “Egli dunque si
alzò e tornò da suo padre; ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide
e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò”
Luca 15:20.
6)
È IMPARZIALE
Essere imparziale vuol dire
prendere delle decisioni o assumere delle posizioni senza farsi influenzare da
forze estranee o da simpatie e antipatie personali. Certo non è facile
raggiungere un alto grado di imparzialità, tanto più che come uomini il nostro
giudizio e le nostre prese di posizioni sono sempre influenzate dalla nostra
carnalità, ma se veramente lasciamo che la saggezza di Dio regni nella nostra
vita, sicuramente potremmo maturare quell’imparzialità che è la caratteristica
che contraddistingue il nostro Dio. Lui è imparziale e tale vuole che noi
diventiamo.
“E
se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l'opera di
ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno
terreno”
1Pietro 1:17
7)
È SENZA IPOCRISIA
Gesù molte volte rivolse agli
scribi e ai farisei tale appellativo aggiungendo sempre “guai a voi ..”. essere ipocriti vuol dire essere attori,
impersonare un personaggio che non è il nostro e tali erano gli scribi e i
farisei che si mostravano come il meglio della religiosità ma dentro erano
peggio degli altri: “Guai a voi, scribi e
farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli
di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia”
Matteo 23:27. Avere in noi la
saggezza di Dio vuol dire non essere bugiardi, manifestare sempre coerenza, esprimere
all’esterno una santità non finta ma vera ed efficace, non impersonare il
personaggio del cristiano ma essere un vero cristiano, perché se così non fosse
stiamo certi che quel “guai a voi
..” riferito agli scribi e ai farisei sicuramente un giorno Dio lo
rivolgerà a noi.
CONCLUSIONE
All’inizio abbiamo letto una domanda: “Chi fra voi è saggio e intelligente?
Dio vuole che diventiamo saggi e intelligenti, ecco perche vuole metterci in
condizioni di diventarlo. riversando in noi la sua infinita saggezza. Da soli è
scontato che non possiamo farcela perché umani e peccatori, ma con il suo aiuto
c’è speranza di vedere realizzare quel cambiamento che ci porterà a diventare
ogni giorno più simili a Lui e vedere crescere in noi il frutto di tale
sapienza.
“Or a colui che può, mediante la
potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o
pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età,
nei secoli dei secoli. Amen”
Efesini 3:20-21
A Dio sia la lode
GIACOMO ACETO
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