mercoledì 31 agosto 2011

SACRIFICIO


             
Una giovane vedova cristiana, amata da tutti per il suo carattere dolce e paziente, viveva col suo unico figlio­letto fra le montagne a nord della Scozia. Avendo toccato il fondo delle sue risorse, una mattina si mise in viaggio verso una località assai lonta­na dove abitava un suo parente che aveva promesso di aiutarla a pagare il fitto di casa. Farti portando seco il figlio.
Il mattino era radioso, quand'ella lasciò la sua dimora; ma, verso mez­zogiorno, il cielo s'oscurò improvvisa­mente di dense nubi trasportate dal vento e si fece minaccioso. Cominciò quindi a cadere una pioggia glaciale ed in seguito spessi fiocchi di neve.
I vicini della giovane vedova che ....
l'avevano vista mettersi in viaggio al mattino, pensarono ch'ella avesse tro­vato riparo presso qualche fattoria. L'indomani appresero che non era sta­ta veduta nella località in cui sarebbe dovuta andare. Cosicché, alcuni uomi­ni si misero immediatamente alla sua ricerca. Dopo molte ore lunghe e pe­nose, uno dei soccorritori scoprì sulla neve il corpo inanimato della povera donna, coperto soltanto da uno scia-letto. Lo stesso trovò in un crepaccio della roccia, il fanciullo addormenta­to, avvolto nei caldi indumenti della mamma. Ella si era spogliata di tutto per salvare la vita del suo amato piccino.
Fu con voce rotta dall'emozione che il predicatore, che accompagnò le po­vere spoglie all'ultima dimora, racco­mandò il piccolo orfanello alle cure del Signore.
Cinquant'anni appresso, in un fred­do giorno di neve, il figlio di quel pastore andò a Glasgow per annun­ciarvi l'Evangelo. Egli raccontò all'u­ditorio la storia della vedova e del suo figliuolo, meditando il passo biblico: « Ognun d'essi sarà come un riparo dal vento, come un rifugio contro l'uragano, come dei corsi d'acqua in luogo arido, come l'ombra d'una gran roccia in una terra che langue ». (Isaia 32:2). Egli concludendo aggiunse: « Se quel fanciullo vivesse ancora, che cosa pensereste di lui s'egli non custodisse caramente la memoria della madre che gli ha salvato la vita a prezzo della sua? E, per quanto vi concerne, che cosa si potrebbe dire di voi, se i vostri cuori non ardono d'amore per il Sal­vatore che è stato crocifisso per voi? ».
Qualche tempo appresso, gli perven­ne il messaggio di un morente che de­siderava vederlo. Egli si portò al suo capezzale.
«Ho errato », gli disse il malato, « in diversi paesi del mondo ed ho dimenticato Dio, fino al giorno in cui, dopo molti anni che ne ero stato as­sente, sono ritornato a Glasgow.
Da lungo tempo non ero più entrato in un luogo di culto. Il giorno in cui, colto dalla neve, mi sono rifugiato in una sala pubblica, vi ho udito predi­care. Io sono il figlio di quella povera vedova! ».
Si mise quindi a singhiozzare. « Dio che vi ha ispirato a raccontare quella storia. La mia cara madre non è morta invano; le preghiere che ella ha elevato ininterrottamente a Dio per me sono state esaudite. Nella mia infanzia, ho trovato la salvezza nel crepaccio di una roccia ed oggi l'ho trovata nella Rocca dei secoli ».
Caro fratello che leggi, se tu al si­curo « nel crepaccio della roccia? » (Isaia 32;2).

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