Alla nascita del mio primo bimbo, la domanda che subito feci fu « E' normale? ».
Non dimenticherò mai il rapido colpo d'occhi che i dottori si scambiarono, e poi anche le ostetriche; erano in sei attorno a me. Seguì un silenzio che mi sembrò un'eternità.
In seguito, il mio, dottore curante mi disse con la sua calma abituale:
—Avete un grazioso bebè; è un maschietto; è piccolo, ma grazioso. — Ma è normale? — insistetti.
—Ne parleremo subito, rispose il dottore.
Questo fu l'inizio della terribile realtà che abbiamo vissuto, mio marito ed io, durante sei anni. Alla sua nascita, Michael Craig non raggiungeva il peso di kg. 1,500 e si pensava che non sarebbe vissuto a lungo. Attendemmo trepidanti cinque giorni, durante i quali gli fecero delle iniezioni di sangue e cercarono con ogni mezzo di liberarlo da una forma di diarrea tutta particolare. Il dottore ci disse chiaramente che soltanto una potenza superiore...
avrebbe potuto mantenerlo in vita, In capo a tre settimane, non aveva che il 50% di probabilità di sopravvivere. Quel che il dottore ignorava era la catena di preghiere che aveva avuto inizio dalla nascita di Michael Craig, per la sua completa guarigione, poiché Dio soltanto poteva operarla.Quando aveva tre mesi, ci autorizzarono a portarlo a casa. Non raggiungeva 'ancora il peso di 2 kg. e mezzo. Due settimane dopo dovemmo ricondurlo d'urgenza all'ospedale: il suo piccolo corpo era completamente disidrato a causa di uria febbre altissima e, nuovamente, si dovette lottare contro quella specie di diarrea che lo aveva colpito alla nascita.
Dopo tre mesi, ci consigliarono il suo ricovero all'ospedale per fanciulli, nella città di Toronto (Canada), dove restò per sei settimane. Quando ci permisero di riprenderlo, ci avvèrtirono di non deviare mai da un regime rigoroso, al fine di evitare nuove crisi di diarrea. Ci prescrissero anche un farmaco che era il solo rimedio efficace contro il microbo che provocava la diarrea, il quale microbo, se, non veniva combattuto immediatamente, poteva disidratare il corpo di Michael, provocare una febbre altissima, delle convulsioni e la morte.
Durante tutto il suo primo anno di vita, Michael Craig visse di crema d’avena, di purée di banane. A 11 mesi cominciarono le malattie dell'infanzia: il morbillo, poi la rosolia, la varicella, gli orecchioni. Ogni malattia lasciava come conseguenza forti crisi di diarrea che lo facevano torcere per i dolori. A 15 mesi cominciarono le convulsioni, il che significò dosi superiori di medicinali. Dal secondo al terzo anno trascorse più tempo all'ospedale che a casa. Le crisi divennero sempre più frequenti e più forti. Sui quattro anni, il male si sparse dagli intestini fino allo stomaco. A 5 anni e mezzo, ebbe la sua crisi più terribile. Il nostro medico si consultò con il Dr. Nelles Silverthorne, al Centro Medico di Toronto. Dopo aver esaminato il bambino, il Dr. Silverthorne mi guardò diritto negli occhi:
Shirley, mi disse egli, avete provato di evitare l'inevitabile. Meglio di me voi già sapete che questo bambino non potrà mai migliorare. Michael Craig ha al presente un'ulcera allo stomaco. Ciò è molto raro per un fanciullo della sua età, ma si spiega a motivo dei molti medicinali che ha dovuto prendere. Il male si estende sulla bocca dello stomaco. Possiamo al massimo sperare ch'egli viva un mese.
Continuò:
— Le medicine, non possono più giovargli. Potremmo ricoverarlo in ospedale; ma sarebbe meglio che voi lo teneste presso di voi finché egli sia cosciente. Se decidete di tenerlo presso di voi a casa ancora per qualche giorno posso prescrivervi una medicina molto costosa. Quando il flacone sarà terminato, allora faremo in modo di ricoverarlo. Sono addolorato moltissimo ; ma noi dottori non possiamo fare dei miracoli.
Da quello stesso istante, io mi ripromisi di assecondare ogni desiderio di mio figlio, purché ragionevole.
Michael dormì fino alle cinque del pomeriggio. Al suo risveglio, la sua prima domanda fu:
« Mamma, portami alla Chiesa! ».
Mi sovvenni del voto che avevo fatto e cominciai a vestirlo. Vomitò molto fortemente, ma gli somministrai una doppia dose di medicinale, chiedendo a Dio di guardarlo e di far sì che potesse riposare durante tutta la riunione.
Era un culto per i giovani. Un giovane pastore, Tommy Reid, doveva parlare. Il padre, l'evangelista Al Reid era pure presente e faceva cantare qualche coro prima ancora dell'inizio della riunione. Lo Spirito di Dio scese su di noi. Il Fratello Reid invitò i malati a farsi avanti. Mio marito ed io prendemmo Michael e lo conducemmo avanti: Nel momento stesso in cui il fratello Reid e il nostro pastore, fratello Bowen, imposero le mani sul nostro bambino, Dio mi diede la certezza che lo aveva guarito. Anche Michael sentì lo stesso, perché cominciò a lodare e ringraziare Gesù della guarigione.
Più tardi, l'evangelista ci disse che durante tutto quel giorno aveva sentito un peso sul cuore per un bambino e sapeva che Dio avrebbe operato guarigione. Non sapeva però di quale bambino si trattasse fino al momento in cui entrò nella chiesa.
Sull'automobile, durante il viaggio di ritorno a casa, Michael si mise nuovamente a vomitare, ma questa volta rigettò una sostanza spessa, scura. Quando lo mettemmo a letto, Michael ci disse: « Ringraziamo Gesù ancora una volta per avermi guarito ». Dormì tutta la notte, svegliandosi una volta soltanto per bere acqua. Che cambiamento dopo un mese senza mai dormire la notte!
Ci restava ancora qualche cosa da fare. Il dottore aveva perfettamente ragione di dirci che i medicinali costavano cari, circa 8500 lire per ogni 85 grammi! Pieni di fiducia in Dio, gettai via il resto della medicina nella spazzatura. Se Dio aveva guarito il nostro figliuolo, non avevamo più bisogno di medicine.
Il giorno successivo, Michael fece il primo pasto normale della sua vita. A pranzo mangiò del purée, delle carote, una cotoletta e dell'insalata. Poi una fetta di dolce ed un gelato., il primo della sua, vita. Non ebbe nessuna conseguenza negativa! A cena era tanto affamato quanto al pranzo.
Quando il Dr. Silverthorne rivide Michael poteva a malapena credere che si trattasse dello stesso bambino. Gli fece una radiografia che dimostrò ciò che Dio aveva compiuto: Nessuna traccia d'ulcera nello stomaco! Il bambino aveva acquistato 4 kg. e mezzo di peso. Quel dottore giudeo prese il certificato medico. di Michael e vi scrisse sopra per traverso: « Miracolo ». Fu questo il suo modo di riconoscere che l'uomo ha i suoi limiti e che soltanto l'Onnipotente aveva potuto compiere il miracolo.
Ciò avveniva circa tre anni fa. Oggi Michael è uno dei bambini più robusti che può capitarvi d'incontrare. Quanto siamo grati a Dio di questo miracolo! Una guarigione straordinaria operata per il tocco della mano del Maestro.
(The Pentecostal Evangel)
Testimonianza confermata dal Pastore M. David Bowen, Dixon Gospel Tabernacle, Weston, Ont. Canadà.
Tratto da Risveglio Pentecostale del 1968
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