martedì 3 gennaio 2012

"IL MESSIA", opera dì Haendel


Degno è l'Agnello (Gesù Cristo) che è stato immolato, di ricevere la poten­za, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la lode. Apocalisse 5:12

Le mie labbra esulteranno, quando salmeggerò a te, e così l'anima mia, che tu hai riscattata.
Salmo 71:23

1737: G.F. Haendel, il celebre musicista, è colpi­to da un ictus. Un medico chiamato al suo capezzale dichiarava: "Forse riusciremo a conservare l'uomo, ma abbiamo sicuramente perso il musicista".
Eppure, "l'uomo" si ristabilì e "il musicista" ritrovò tutta la sua creatività, e più tardi accettò la proposta di musicare una selezione di testi biblici riguardanti la vita di Cristo.
Haendel gustava quei testi relativi all'umile nascita di Gesù annunciata dai profeti, alla sua morte sulla croce, alla sua risurrezione e alla sua ascensione. In 24 giorni di intenso lavoro, Haendel scrisse la sua opera musicale più importante: "Il Messia".
"Dio era al mio fianco" dichiarò il musicista. Quella "predicazione" musicale, così maestosa e coinvolgente, ha ricordato e ricorda ancora ai suoi uditori il significato della vita e della morte di Gesù Cristo: la redenzione.
Ricordarsi dell'opera di Cristo sotto i suoi vari aspetti è un tema di lode inesauribile. La lode non è riservata solo a dei musicisti geniali come Haendel, perché dal profondo del cuore ogni credente può elevare canti di lode, anche nelle situazioni difficili: su un letto di ospedale, nel pianto e nella debolezza, o in una prigione (Atti 16:24-25).
Nata da un sentimento di meraviglia davanti alla perfezione di Dio e all'opera compiuta da Gesù Cristo, questa lode onora e glorifica Dio e rallegra colui che lo loda.

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