Beato l'uomo che
sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita,
che il Signore ha promessa a quelli che lo amano.(Giacomo 1:12)
Nel mondo
accadono eventi terribili, e quando li leggiamo nel giornale, ci ritorna sempre
la domanda: "Dio? Ma come può permettere tutto ciò?" La domanda
diventa molto più angosciosa quando siamo toccati personalmente: Magari uno dei
nostri bambini che amiamo ci viene preso. Oppure ci viene inferto un colpo
talmente duro da sconvolgere tutta la nostra vita. Allora la domanda non è più
teorica, ma brucia come un fuoco dentro di noi: "Perché mi è accaduto
questo? Come ha potuto Dio farmi una cosa simile?" Non troveremo riposo
finché non avremo la risposta. Fu qui che un giorno un minatore mi aiutò
enormemente: Era un uomo grande e forte, e non si preoccupava né di Dio né del
diavolo. Ma un giorno rimase coinvolto nel crollo di una galleria. Mi fu
riferito che era rimasto paralizzato agli arti inferiori. Così mi misi in
cammino per rendergli visita. Lo trovai nel suo appartamento, seduto su una
sedia a rotelle, circondato da alcuni compagni. Quando mi vide alla porta si
mise a sbraitare: "Ah, eccoti, prete dei miei stivali! E dov'era il tuo
buon Dio quando mi è crollata addosso la galleria? Va' al diavolo coi tuoi
discorsi." Era una situazione tale che non riuscii nemmeno ad aprir bocca e
me ne andai in silenzio" . Ci furono però alcuni minatori che si preoccuparono di lui.
Erano veri cristiani. Gli mostrarono la via che conduce a Gesù, sulla quale Dio
ci dona la salvezza. E così ebbe inizio un grande cambiamento in quest'uomo.
Trovò perdono per i suoi peccati e vera pace con Dio. Un giorno andai a
trovarlo. Era nella sedia a rotelle, sulla strada davanti al suo appartamento.
(Nel frattempo eravamo divenuti talmente amici da darci del tu.) Mi sedetti
sull'uscio accanto a lui, poiché mi accorsi che mi voleva confidare qualcosa
d'importante. Infatti cominciò: "Sai", mi disse, "ho la
sensazione che non starò più a lungo su questa terra. Però so anche dove andrò
quando chiuderò gli occhi. Quando sarò davanti a Dio mi prostrerò ai suoi piedi
e lo ringrazierò di avermi rotto la spina dorsale." "Ma cosa dici?"
esclamai. Egli sorrise e mi spiegò: "Se non fosse capitato questo
incidente, avrei continuato ad allontanarmi da Dio fino a giungere all'inferno.
Ecco perché Dio ha dovuto intervenire in modo così drastico, per attirarmi
verso suo Figlio, il mio Salvatore. Sì, è stata dura. Ma è servito per la mia
salvezza eterna." Fece una pausa, poi proseguì lentamente: "È meglio
entrare storpio in paradiso piuttosto che camminare con due gambe verso
l'inferno." Presi la sua mano e gli dissi: "Amico mio, sei stato
nella dura scuola di Dio. Ma non invano. Hai imparato la lezione.
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