martedì 23 agosto 2011

CONTENTI DI QUELLO CHE DIO CI DÀ

Benedici, anima mia il SIGNORE e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Salmo 103:2

In ogni cosa rendete grazie. I Tessalonicesi 5:18

La scena si svolge nel 2007. In un villaggio della giungla africana, un missionario ha appena terminato di sistemare un pannello solare sul tetto di una capanna. Passa il pomeriggio, poi viene la notte. Nell'interno, tutta la famiglia si riunisce intorno ai visitato­ri per assistere a quel "miracolo": una semplice lampadina all'estremità di un filo illumina tutta la stanza! Allora il padre si alza e si mette a pregare: "Grazie, Padre celeste, per averci dato questa luce! E, ti preghiamo, aiutaci a non inorgoglirci, perché siamo gli unici del villaggio ad avere l'elettricità".

Io che vi racconto questa storia, udita dalla bocca stessa del missionario che l'ha vissuta, ho avuto la settimana scorsa un'interruzione di linea telefonica, durata tre giorni. Più nes­suna comunicazione! Ne sono stato molto disturbato, ma quando la linea è stata riatti­vata non ricordo di aver pensato di ringrazia­re Dio.
Ripensandoci e paragonando la mia situazio­ne con quella dei miei fratelli lontani, mi sento colpevole. Sono talmente abituato alle comodità, che le ritengo scontate; e la mini­ma privazione assume proporzioni smisura­te. Così non apprezzo più le benedizioni di Dio nel loro giusto valore. Con tante comodi­tà corro il rischio di dimenticare Colui che me le concede. È necessario che gli chieda dì preservarmi da ogni forma di assuefazione ai suoi benefici giornalieri e che mi insegni ad "accontentarmi dello stato in cui mi trovo" (leggere Filippesi 4:11, 12).

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