(Gesù Cristo) dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi. Ebrei 1:3
A tutti coloro che prendono coscienza della propria colpevolezza davanti a Dio, si pone una domanda fondamentale: Cosa bisogna fare per essere salvati? In sé questa preoccupazione è un buon segno, visto che a troppa gente sapere se saranno eternamente salvati o perduti non interessa.
La stessa domanda la pose il guardiano del carcere di Filippi agli evangelisti Paolo e Sila che erano sotto la sua custodia: "Che debbo fare per essere salvato?" (Atti 16:30). Anche un dottore della legge chiese a Gesù: "Maestro, che devo fare per ereditar la vita eterna?" (Luca 10:25), e così pure un giovane ricco e pio: "Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?" (Marco 10:17).
Dobbiamo constatare però, che tutte queste domande sono state formulate male, perché ognuno di loro avrebbe voluto "fare" qualcosa per ereditare la vita eterna, come se questa fosse la giusta ricompensa delle loro opere. L'uomo non può fare nulla per ottenere la propria salvezza, se non credere che tutto è stato compiuto. Gesù Cristo, infatti, per mezzo del suo sacrificio sulla croce ha ottenuto la nostra redenzione eterna, subendo al nostro posto il giudizio che i nostri peccati meritavano. "Con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati" (Ebrei 10:10). Questa offerta, che ha pienamente soddisfatto Dio, è stata "fatta una volta per sempre" (Ebrei 10:10). Gesù, quando era sulla croce, prima di spirare ha pronunciato queste parole definitive: "È compiuto" (Giovanni 19:30). "Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16).
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