venerdì 23 marzo 2012

DALLA PAURA AL TIMORE DI DIO

(Adamo disse a Dio:) "Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nasco­sto". Genesi 3:10

Ma presso di te è il perdono; perché tu sia temuto. Salmo 130:4


La Bibbia menziona spesso la paura, il terrore; riporta episodi di fuga, grida di angoscia. Essa è, come oggi si dice, realista. Ci insegna che la paura è fondamentalmente legata al fatto che l'uomo non ha rispettato il suo Creatore. La prima volta che la Bibbia parla di paura è riguardo ad Adamo, dopo che ha disobbedito a Dio. Prima di aver ascoltato il tentatore, Adamo non sì nascondeva davanti a Dio, ma da allora Dio è percepito come avente il diritto di con­trollare il comportamento della sua creatura, e come una minaccia per la sua libertà, Certe persone dicono con facilità di non aver paura di Dio. Asseriscono questo nel tentativo di scartare dai loro pensieri l'idea stessa di Dio. La loro coscienza è resa insensibile, non consi­derano di dover comparire davanti a Dio. Eppu­re, molte circostanze, come la morte di una per­sona cara o la vista di un incidente stradale, fanno risuonare di nuovo la voce della coscien­za e riaffiorare la paura della morte e dell'aldilà.
Il vero cristiano non ha paura di Dio, perché lo conosce come suo Salvatore. Non ha paura di lui, perché sa che Dio ha perdonato tutte le sue colpe grazie alla morte di Gesù. La paura lascia il posto alla pace e alla fiducia in questo Dio d'amore. Ma, cosciente di quello che Dio è e di quello che gli è dovuto, il credente teme di dispiacergli e di disonorarlo. Questo è il timore di Dio.
"Il timore del SIGNORE è fonte di vita" (Proverbi 14:27).

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