lunedì 23 luglio 2012

NESSUNO È INDIPENDENTE



"In Cristo Gesù, nostro Signore, abbiamo la libertà e l'accesso a Dio" (Efesini 3:12)


Si dice che una regione ai confini dell'antica Roma, ogni volta che era attaccata dal nemico, chiedesse a Roma di venire in suo aiuto. Roma puntualmente le rispondeva di unirsi all'Impero Romano, in quel modo nessun nemico avrebbe osato più attaccarla. Ma la piccola regione, molto fiera di sé, rispondeva sempre: "Vogliamo essere autonomi. Non desideria­mo perdere la nostra identità".
C'era un giovane, innamorato di sé stesso. I suoi genitori erano benestanti e il ragazzo aveva tutto. L'unica restrizione era che, finché viveva sotto il tetto paterno, doveva adattarsi al regolamento della casa. Un giorno il ragazzo decise di abbandonare la casa. Raccolse qualche vestito e tutto il denaro pos­sibile e, a mezzanotte, sparì.
Mentre ebbe denaro, ebbe amici; ma quando il dena­ro finì, perse gli amici, e si ritrovò nella miseria più assoluta.
Un giorno, lavando i piatti in un ristorantino, si ricordò che a casa di suo padre aveva di tutto, e per un momento pensò di ritornarci. Che cosa fare? Adattarsi alle restrizioni o morire di fame con la sua indipendenza?
La lezione è chiara. Per orgoglio, la regione ai con­fini di Roma veniva sconfitta. Per lo stesso motivo, il giovane ricco moriva di fame. Quale legge vige qui? La legge della dipendenza. Lo vogliamo o no, dipendiamo dal favore del Creatore. Quando cer­chiamo di fare come vogliamo, noi perdiamo la libertà.
Dio non è un despota, Egli è un Padre che vuole il meglio per i figli. Ritorniamo a casa, non respingia­mo l'aiuto divino!

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