Gesù udì che lo avevano cacciato fuori; e,
trovatolo, gli disse: «Credi nel Figlio dell'uomo?»
Quegli rispose: «Chi è, Signore, perché io
creda in lui?»
Gesù gli disse: «Tu l'hai già visto; è
colui che parla con te, è lui».
Egli disse: «Signore, io
credo». E gli si prostrò dinanzi. Giovanni 9:35-38
In un museo si può ammirare l'opera di un pittore celebre
che rappresenta la guarigione del cieco nato. Un giorno due eruditi s'erano
fermati davanti a questo quadro e ne esaminavano tutti i particolari. Uno di
essi, che conosceva da tempo questo capolavoro, chiese all'altro che cosa
trovasse più bello.
— Certamente
il volto del Cristo, rispose.
— Infatti
è bello, ma non è quella la cosa più ammirevole.
— Sono
allora gli Apostoli, in gruppo, attorno a Gesù?
— Non
lo credo.
— O
forse la commovente espressione dei povero cieco?
— Neppure.
Guardi, questo bastone in. terra.
Senza dubbio è un bastone assolutamente ordinario, rozzo e
nodoso. Ma è in terra! il cieco, lo ha abbandonato là, prima ancora di aver recuperato
la vista, tanto è sicuro di non averne più bisogno. Non vuole più nessun
appoggio: lo sua attesa è in Cristo.
Consideri come tende le sue mani verso di Lui, come tutti suoi pensieri sono concentrati in Lui!
In questo bastone abbandonato sulla via, l'artista ha magnificamente
espresso la natura della vera féde.
La fede abbandona, senza ancora vedere, gli appoggi naturali
che presenta la ragione ed attende
il soccorso dall'Iddio invisibile e da Lui solo.
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