venerdì 12 aprile 2013

SIAMO PELLEGRINI


"Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano" (Matteo 6:19, 20)


La battaglia infuriava e i soldati avanzavano contro il nemico. Al tramonto l'oscurità li obbligò a fermarsi fino al giorno dopo: con quel buio sarebbe stato pericoloso tentare di guadagnare più territorio.
Quindi, il comandante della truppa ordinò ai soldati di scavare una trincea.
Quando tutti avevano finito, rimase un solo soldato che continuava a scavare sempre più in profondità. Il comandante lo notò, e gli chiese perché stesse scavando così in profondità. Il soldato rispose che voleva che la trincea fosse ben profonda e sicura. Il comandante allora gli ricordò che non era necessario perché sarebbero rimasti là per una sola notte.
Questo aneddoto ci fa riflettere sulla tendenza che molti hanno nell'approfondirsi sulle cose di questa vita, come se dovessero passare tutta l'eternità su questa terra; ma non gli passa proprio per la mente che siamo pellegrini? Si conformano a tutto ciò che offre questo mondo; si aggrappano alle cose materiali; si sottomettono a questa terra con legami tanto forti al punto che alcuni, per qualche tragedia o qualche avversità economica, non sopportando il cambiamento, decidono di suicidarsi.
Ci conviene seguire le sagge parole di Gesù Cristo riportate nel versetto di oggi, dove i tesori non sono solo i soldi, ma possono rappresentare benissimo tutto ciò di materiale che per noi è prezioso e a cui diamo più importanza dei tesori spirituali.

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