Giosuè 1:5-9
“Nessuno potrà
resistere di fronte a te tutti i giorni della tua vita; come sono stato con
Mosè, così sarò con te; io non ti lascerò e non ti abbandonerò. Sii forte e
coraggioso, perché tu metterai questo popolo in possesso del paese che giurai
ai loro padri di dar loro. Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di
mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne
sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai. Questo
libro della legge non
si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di
mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte
le tue imprese, allora prospererai. Non te l'ho io comandato? Sii forte e
coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE, il tuo
Dio, sarà con te dovunque andrai»”.
Il grande uomo di Dio, Mosè, era
morto, ora il grande peso ricadeva nelle spalle di Giosuè, che se pur cosciente
che era stato scelto da Dio stesso per quel ruolo, tanti dubbi e tanti timori si affollavano nella sua mente.
È da notare come inizia il primo capitolo di questo libro, con
l’incoraggiamento che Dio da a Giosuè, facendogli capire che come era stato con
Mosè, sarebbe stato con lui. Belle sono le parole che Dio usa in questo
frangente: “Sii forte e coraggioso” e
aggiunge: “Solo sii molto forte e
coraggioso” per poi finire con: “Sii
forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE,
il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai”. Quali altre parole potrebbero,
meglio di queste, dare fiducia all’uomo di Dio, quelle parole sortiscono
l’effetto voluto e danno quel coraggio che spazzando via ogni dubbio. Quello su
cui ci soffermeremo, è ciò che Dio aggiunge al verso sette e otto, sulle parole
che Dio usa per mettere l’accento sul come praticare la legge che Mosè gli
aveva lasciata, legge che aveva ricevuto da Dio stesso. Le parole che Dio usa
debbono farci riflettere: “abbi cura di mettere in pratica tutta la
legge che Mosè, mio servo, ti ha data”, come a dire io sarà con te, ti
proteggerò e non ti abbandonerò mai a patto che tu metta al primo posto il
mettere in pratica con scrupolosa e santa riverenza la legge che io ti ho dato.
Al verso otto Dio usa tre espressioni che sono la chiave per il successo di
Giosuè e non solo per lui ma possiamo dire che sono la chiave del successo di
ogni uomo di Dio, infatti alla fine del versetto dice: “poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai”.
Questo libro della legge:
1) NON
SI ALLONTANI MAI DALLA TUA BOCCA.
Il vero uomo di Dio, sin dalla notte dei tempi, è colui che non si è mai
vergognato di avere timore di Dio e santa riverenza verso ciò che Dio ci ha
trasmesso come sapere e sapienza Divina. I sacri scritti, la Torà prima e l’intera Bibbia
dopo, sono l’unico scritto che ci rivela il pensiero di Dio, ecco perché su di
esso dobbiamo concentrare la nostra attenzione. Le verità che l’uomo cerca,
sono tutte racchiuse nella sua parola, Dio in essa ci rivela la nostra vera
storia , passata, presente e futura; ci dà delle leggi eterne affinché possiamo
comprendere la vera differenza fra il bene e il male,ci arricchisce con le sue
promesse, in ultimo, ma non meno importante, ci rivela la via della salvezza.
Ecco perché Dio vuole che non ci perdiamo dietro favole ben architettate o
filosofie umane, ma che al centro di ogni cosa ci sia la sua legge, la sua
parola, essa deve essere continuamente sulle nostre labbra, come a dire che in
ogni nostra discussione, in ogni nostro parlare sia presente la sua sapienza,
gli uomini attorno a noi devono accorgersi che il nostro parlare è diverso dal
loro perché la sua parola non si allontana mai dalla nostra bocca.
È bene ricordarci che Gesù stesso, quando fu tentato dal maligno,
resistette e controbatté le sue astuzie con la parola “Sta scritto …” infatti leggiamo altrove: “Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è
la parola di Dio” Efesini 6:17. L’uomo di Dio che vuole riuscire in
tutte le sue imprese e vuole prosperare, sa che non potrà mai trascurare la
legge che ci Lui ci ha trasmessa, perché in essa c’è potenza. Inoltre l’uomo di
Dio sa che deve spandere attorno a sé la Parola di Dio predicandola incessantemente:
“predica la parola, insisti in ogni
occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo
di insegnamento e pazienza” 2Timoteo 4:2.
Facciamoci la
fatidica domanda, quanto è importante per noi la Parola di Dio?
2) MEDITALO.
Sicuramente comprendiamo l’importanza di quanto detto nel primo punto,
ma quanto detto non prende valore se non realizziamo anche il secondo punto e
cioè quello di meditare quanto leggiamo nel libro della legge di Dio. La parola
di Dio è viva e dà vita, ma se leggendola resta lettera morta, non può portare
quei benefici per cui Dio l’ha mandata. Dio vuole che essa Parola diventi il
cibo spirituale per le anime nostre, ed essa lo diventerà solo quando
incominciamo a valutarne l’importanza.
Meditare la sua Parola vuol dire
comprendere il messaggio che in essa vi è nascosto, messaggio di vita e di
speranza. Molti hanno lasciato le vie malvagie solo leggendo e meditando i
sacri scritti, perché vi hanno trovato dentro l’amore di Dio e la vita che Dio
ci promette: “Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di
qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo
spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del
cuore” Ebrei 4:12.
Meditare la scrittura vuol dire avvicinarci al pensiero di Dio e quindi
a Dio stesso permettendoGli di parlarci direttamente, ecco perché è importante
non trascurare la meditazione. Dio consiglia a Giosuè di leggere la sua parola
continuamente , ma aggiunge “meditala
giorno e notte” affinché essa possa penetrare profondamente nel tuo cuore e
possa portare il giusto frutto: “In lui
voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra
salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito
Santo che era stato promesso” Efesini 1:13.
Come al solito facciamoci la solita domanda,
quanto tempo dedichiamo alla meditazione della parola di Dio?
3) METTILO
IN PRATICA.
L’ultima affermazione che Dio fa è “abbi cura di mettere in pratica tutto ciò
che vi è scritto”. Senza la realizzazione di quest’ultimo punto, quanto è
stato detto, anche se di vitale importanza, non prende vita, è come se dopo una
lunga gestazione, il bimbo che deve nascere, nasca privo di vita. È importante
mettere in pratica tutto ciò che leggiamo e meditiamo nel libro di Dio, infatti
è scritto:
“Perché, se uno è
ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua
faccia naturale in uno specchio e quando si è
guardato se ne va, e subito dimentica com'era. Ma chi guarda attentamente nella
legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà
un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel
suo operare”
Giacomo 1:23-25. Chi sono i grandi uomini di Dio? Sono tutti coloro
che, anche se non viene menzionato il loro nome, hanno avuto quel riverenziale
timore verso Dio e la sua parola al punto che non l’hanno trascurata ma ne
hanno fatto uno scopo di vita avendo cura di “mettere in pratica tutto ciò che
vi è scritto”.
Chi sono i veri cristiani? Sono tutti coloro che non parlano soltanto ma
agiscono da veri cristiani, l’apostolo Giacomo affermava “Figlioli,
non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità” 1Giovanni
3:18.
CONCLUSIONE
Dio fa una promessa a Giosuè, metti scrupolosamente
in pratica quanto ti ho detto e allora
tu riuscirai in tutte le tue imprese e prospererai. Giosuè si fidò di
Dio e grandi furono le sue imprese a suo conto e prosperò grandemente perché
Dio non lo abbandonò mai. Fidiamoci delle parole di Dio, facciamo nostri i suoi
consigli e sicuramente Dio sarà dalla nostra parte e non ci abbandonerà mai,
confidiamo in Lui e certamente anche per noi varrà la frase “ poiché allora riuscirai in tutte le tue
imprese, allora prospererai”.
Dio si grandemente benedetto.
GIACOMO ACETO
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