“Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano” (Atti 16:25)
Il famoso violinista Niccolò Paganini (1782-1840) stava eseguendo un pezzo molto difficile davanti ad un grande uditorio. Inaspettatamente, una corda del suo violino si ruppe, ma egli continuò a suonare, improvvisando in modo meraviglioso. Poi si ruppero altre due corde ed egli concluse l’esecuzione suonando con una corda sola. Quando gli applausi cessarono, egli fece cenno al direttore d’orchestra per il bis. Il violinista fece un grande sorriso al suo pubblico e annunciò: “Paganini… con una corda sola!”. Poi mise il violino sotto il mento e suonò ancora con l’unica corda rimasta.
Riferendosi a questo episodio, lo scrittore Charles Swindoll dichiara: “Più passa il tempo e maggiormente mi convinco che la vita è per il 10% quello che ci succede e per il 90% come reagiamo”.
Supportando la propria convinzione con la Scrittura, Swindoll rievoca la reazione di Paolo e Sila in carcere a Filippi. Invece di lamentarsi per le proprie circostanze avverse, Paolo e Sila fecero uso “dell’unica corda che era rimasta” loro: pregarono e cantarono lodi a Dio. Come risultato della loro testimonianza, il carceriere e la sua famiglia si convertirono al Signore e furono battezzati. Hai permesso alle avversità della vita di scoraggiarti e immobilizzarti? Con l’aiuto di Dio utilizza al meglio “quell’unica corda” che ti è rimasta. Se ti mantieni in sintonia con Cristo, puoi cantare persino quando tutto è buio!
Il famoso violinista Niccolò Paganini (1782-1840) stava eseguendo un pezzo molto difficile davanti ad un grande uditorio. Inaspettatamente, una corda del suo violino si ruppe, ma egli continuò a suonare, improvvisando in modo meraviglioso. Poi si ruppero altre due corde ed egli concluse l’esecuzione suonando con una corda sola. Quando gli applausi cessarono, egli fece cenno al direttore d’orchestra per il bis. Il violinista fece un grande sorriso al suo pubblico e annunciò: “Paganini… con una corda sola!”. Poi mise il violino sotto il mento e suonò ancora con l’unica corda rimasta.
Riferendosi a questo episodio, lo scrittore Charles Swindoll dichiara: “Più passa il tempo e maggiormente mi convinco che la vita è per il 10% quello che ci succede e per il 90% come reagiamo”.
Supportando la propria convinzione con la Scrittura, Swindoll rievoca la reazione di Paolo e Sila in carcere a Filippi. Invece di lamentarsi per le proprie circostanze avverse, Paolo e Sila fecero uso “dell’unica corda che era rimasta” loro: pregarono e cantarono lodi a Dio. Come risultato della loro testimonianza, il carceriere e la sua famiglia si convertirono al Signore e furono battezzati. Hai permesso alle avversità della vita di scoraggiarti e immobilizzarti? Con l’aiuto di Dio utilizza al meglio “quell’unica corda” che ti è rimasta. Se ti mantieni in sintonia con Cristo, puoi cantare persino quando tutto è buio!
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