martedì 4 ottobre 2011

ULTIMA CHIAMATA


Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la osservano! Luca 11:28

Maria, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Luca 10:39

Alcuni giovani partirono per un'escursione in alta montagna e faticosamente raggiunsero il rifugio presso il quale avevano previsto di tra­scorrere la notte. All'improvviso suona il tele­fono di uno di loro: "Parla il soccorso alpino, vi dobbiamo avvisare che è imminente un'ab­bondante nevicata e che il rifugio nel quale siete alloggiati è esposto a valanghe; quindi vi consigliamo di scendere a valle immediata­mente". Il messaggio fu accolto da una risata generale.
Poco più tardi squilla nuovamente il telefono. Viene dato ordine tassativo agli alpinisti di lasciare immediatamente il rifugio perché la neve stava già cadendo abbondantemente. "Noi non partiremo, questi appelli sono esage­rati", fu il loro commento.
Un quarto d'ora dopo, il telefono suona anco­ra. La voce è supplicante: "Come! Siete ancora lì..." Il giovane interrompe la comunicazione; non voleva più sentire quegli appelli, e da quel momento nessuno chiamò più.
Quella stessa notte avvenne la catastrofe, e la mattina seguente i soccorritori si misero in cammino alla loro ricerca. Non trovarono né il rifugio né í cinque ragazzi; ogni cosa era stata spazzata via da una montagna di fango e di neve.
Quante volte hai udito gli appelli pressanti di un Dio che non vuole la morte della sua crea­tura colpevole, ma la sua conversione e la sua vita? Hai anche tu, come quel giovane, rifiuta­to di ascoltare? Ancora una volta Dio ti sta offrendo la salvezza; non rifiutarla!

edizioni il messaggero cristiano - www.messaggerocristiano.it

1 commento:

  1. LA RANA E LA ROSA.

    C'era una volta una rosa rossa molto bella, si sentiva soddisfatta di sapere che era la rosa più bella del giardino.
    La gente la guardava solo da lontano perché vicino a lei c'era un rospo grande che faceva repulsione e non si avvicinavano alla rosa.
    Indignata, la rosa ordinò al rospo di andarsene e il rospo dopo pochi momenti di perplessità, obbedì.
    Poco tempo dopo, il rospo passò dove era la rosa e la trovò senza foglie e senza petali, e le disse: "Come mai ti vedo così male? Che è successo?".
    La rosa rispose: "E che, da quando te ne sei andato, le formiche mi hanno mangiata giorno dopo giorno, e non potrò mai più ritornare ad essere come prima".
    Il rospo allora rispose: "E' ovvio, perché quando io ero vicino a te, mangiavo tutte queste formiche, è per questo che eri sempre la più bella del giardino".

    Questa storiella, ci fa comprendere che molte volte si possono disprezzare gli altri per diversi motivi e diverse ragioni soprattutto, quando ci crediamo di essere migliori, di essere superiori a loro, più in gamba di loro o più astuti, e pensiamo che chi ci circonda non sono degni della nostra presenza.

    La verità, è che tutti abbiamo molto da imparare dagli altri e questo vale soprattutto nel campo spirituale perché Dio abbassa i superbi e fa grazia agli umili.
    Gesù ha istituito la chiesa come corpo in cui ognuno ha una funzione importante per l'altro e ciascuno, deve sentire il bisogno di legarsi al fratello giacché insieme, formiamo il Corpo di Cristo!

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