Testimonianza di guarigione dalla sclerosi a placche
Desidero raccontare un miracolo, e questo miracolo è
avvenuto sul mio corpo! Ciò in risposta alla preghiera, dopo che ebbi ricevuto
le istruzioni giuste in riguardo alla guarigione divina.
Tutto ciò che riceviamo da Dio ci viene accordato per la Sua
grazia, in risposta alla fede. Ero malata di sclerosi a placche da circa
quindici anni; non potevo camminare senza inciampare e cadere. Ero quasi tutto
il giorno seduta su una sedia a rotelle e spesso mi ero fratturata le ossa.
Credevo fermamente che Dio mi avrebbe guarita. Dal punto di vista umano, non vi
era alcuna speranza di guarigione per me, ma ciò poco importava! La guarigione
mi sarebbe venuta da Dio, al quale niente è impossibile (Luca 1:37).
La mia chiesa non insegna la guarigione divina, ma la
Bibbia lo fa. Se anche la chiesa della quale sei membro non insegna la
guarigione divina, ricordati che la Bibbia l'insegna.
«per le sue lividure
noi abbiamo avuto guarigione » ( Isaia 53:5). « Ecco, la mano dell'Eterno non è troppo corta per salvare, né il suo
orecchio troppo duro per udire » ( Isaia 59:1). Oh! Egli può esaudire la
tua preghiera in questo preciso istante. In Ebrei 13 :8 si legge : « Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in
eterno ». Non è capitato anche a te che un testo della Bibbia diviene
all'improvviso vivente ai tuoi occhi? Leggendo il verso agli Ebrei compresi
senza ombra di dubbio che Gesù, è lo stesso ieri, oggi e in eterno. Lessi in
seguito il testo in cui Mosè disse a Dio: “
Ecco, quando sarò andato dai figliuoli d'Israele e avrò detto loro : L'Iddio
dei vostri padri m'ha mandato da voi, se essi mi dicono: Qual è il suo nome?
che risponderò loro? Iddio disse a Mosè: « Dirai così ai figliuoli d'Israele:
L'Io sono m'ha mandato da voi »” (Esodo 3:13-14). Queste parole mettono Dio
al presente; Egli non è mai esistito al passato; Egli è sempre l'Iddio
dell'Oggi. Lessi in seguito che
«Dio non ha riguardo
alla qualità delle persone » (Atti 10:34).
Allora pregai così: « Signore, se Gesù Cristo è lo stesso
ieri, oggi e in eterno; s'Egli non ha riguardo alla qualità delle persone; se
è per le Sue lividure che siamo guariti, allora la guarigione è per me ». La
Bibbia c'insegna anche che la fede viene da ciò che si ascolta, ciò che si
ascolta della Parola di Dio (Romani 10:17). Quando accettiamo Gesù come nostro
Salvatore personale riceviamo una misura di fede, ma se desideriamo acquisire
una fede maggiore, ciò è possibile solo attraverso la Parola di Dio.
La paralisi ghermiva sempre più il mio corpo. Un dottore
dichiarò che sarebbe venuto il giorno in cui sarei stata completamente cieca.
Proprio così; i nervi ottici interamente paralizzati mi portarono alla
completa cecità. Mi aggravai ulteriormente e fui costretta a ricoverarmi
nuovamente in ospedale. Un'ambulanza venne a prelevarmi per condurmi
all'ospedale. Durante il tragitto dissi agli infermieri:
«Avete dimenticato qualche cosa! ».
«Che cosa abbiamo dimenticato? ».
«Avete dimenticato di prendere le mie scarpe, risposi ».
« Ma, di grazia, che cosa se ne fa un malato paralizzato
come lei delle scarpe? ».
«Oh, sì, avrò bisogno delle scarpe! Uno di questi giorni il
Signore mi guarirà ed io le metterò per uscire dall'ospedale! ». Credevo con
tutto il cuore che Dio mi avrebbe guarita, ma non sapevo come appropriarmi di
questa guarigione.
Molti cristiani vennero a pregare per me e sono certa che
tutte le preghiere della mia famiglia e dei miei amici sono salite a Dio ed
Egli le ha ascoltate. Quando intercediamo con fede per qualcuno, Dio è attento
alla nostra preghiera; la risposta può tardare, ma verrà certamente.
Durante il mio soggiorno all'ospedale ebbi tre crisi di
cuore e un attacco. Ogni volta che dovevano mettermi sotto la tenda a ossigeno,
pensavo: « Qui c'è abbastanza posto per due: Gesù ed io! ». L'infermiere mi
diceva: « Non parlate, non dovete sciupare il vostro fiato ». In verità, non fa
bisogno di parlare a voce alta a Gesù! Pregavo col cuore e sentivo la Sua
presenza; sapevo che la risposta sarebbe venuta. Ecco qual'era la mia
preghiera: « O Signore, guariscimi perfettamente; non migliorare soltanto il
mio stato fisico. ma accordami una guarigione completa ». Ricordavo che Gesù
aveva detto all'uomo impotente: « Vuoi tu essere guarito? ». Ed io rispondevo a
questa domanda: « Sì, Signore, guariscimi completamente ».
Preparazione
spirituale alla guarigione
Il Signore mi mostrò molte cose. Per 25 anni avevo lavorato
nella mia chiesa ed ero veramente soddisfatta di me stessa, ma il Signore la
pensava differentemente! Un giorno Egli mi disse: « Ami tu il tuo prossimo come
te stessa? sempre? ».
« No, Signore, ammisi onestamente, come potrei? Vi sono
persone che non riesco neppure a sopportare! ».
Egli mi mostrò come potevo amarle attraverso l'amore di Gesù
Cristo.. Si può amare il prossimo attraverso il Suo amore. Se Gesù Cristo abita
in noi e noi in Lui, è possibile amare gli altri come Lui li ama. Il Signore ha
anche redarguito il mio dubbio, la mia paura e la mia incredulità, cose queste
che non avevo mai considerato come peccato. Durante tre mesi, Egli mi mostrò
travi che conservavo in me e che non erano secondo la Sua volontà.
Venne il giorno in cui divenni completamente paralizzata,
al punto che m'era impossibile fare la benché minima cosa. Tutto ciò che
potevo fare era di parlare a Gesù. Sapevo che il Signore era con me e quando
abbiamo la certezza che Egli è con noi possiamo sopportare tutte le delusioni
della vita. Un giorno mi copersero il viso con un drappo, pensando che fossi
morta. Potevo allora muovere ancora un pochino la mano; quando videro la mano
muoversi, si affrettarono a togliere il drappo.
Una fede inamovibile
Non cessavo di chiedere a tutti coloro che venivano a farmi
visita di portarmi le scarpe. Nessuno osava rispondermi, perché tutti
credevano che non avrei mai più avuto bisogno né di vestiti e né di scarpe. Non
era colpa loro, perché non conoscevano Cristo come il Grande Medico. Tutti i
giorni tornavo a ripetere la stessa domanda.
Il primario entrò un giorno nella stanza dove mi trovavo e
mi disse: « Geltrude, desidererei sapere che attitudine hai, sinceramente con
te stessa ». La notte precedente avevo sofferto tremendamente la sete a causa
di numerosi spasmi che producevano una sete intollerabile; ma nessuno mi aveva
dato acqua, per timore che soffocassi. E al presente, la domanda del dottore.
Gli risposi onestamente che non desideravo trovare
nell'ospedale una sistemazione definitiva, non più di ogni altro paziente.
« Che cosa intendete fare, mi chiese allora ».
« Mi vedo camminare con le scarpe ai piedi, risposi io ».
« O, mi dispiace di avervi fatto questa domanda! Purtroppo
le vostre condizioni non potranno mai migliorare ».
« Secondo voi non potrò mai guarire, ma non avete
considerato il mio Signore'. Uno di questi giorni, Egli mi guarirà ed io
camminerò con le scarpe ai piedi ».
La sua risposta fu: « Avete dell'immaginazione! ».
Egli non credeva nella Bibbia, ma io avevo visto una visione
per fede, proprio come Abramo aveva visto una visione, quando partì per un
paese straniero.
Chiesi un giorno agli infermieri di portarmi fuori sotto gli
alberi del parco; sapevo che c'erano gli alberi, perché li avevo ammirati
durante i miei precedenti soggiorni nell'ospedale, quando potevo ancora
camminare con la sedia a rotelle. L'infermiere capo mi rispose: « Geltrude,
non hai considerato che per far questo ci sarebbe bisogno di molti uomini per
trasportarti con tutto il letto e tutto ciò di cui hai bisogno. Ciò non è
possibile ».
« Sì, convenni io e ritirai la domanda ».
La risposta divina
Un giorno ebbi la visita di una credente che si chiama
Beatrice. Ella mi chiese:
« Credi tu che Dio può guarirti e vuoi che preghi per te?
Risposi affermativamente alle sue domande e pregai io stessa brevemente.
Mentr'ella stava per lasciare la stanza, intesi una voce udibile dirmi: « E'
per te che ho mandato quella sorella ».
Ero fuori di me, perché non avevo alcun mezzo per
riconoscerla dato ch'ero cieca. Chiesi subito alla malata vicina al mio letto
di chiamarmi quella signora. Quando infine ella fu nuovamente al mio
capezzale le dissi: « Dio mi ha parlato e mi ha detto ch'Egli vi ha mandato a
me ».
Beatrice mi rispose: « Sono felice che mi abbiate
richiamata. Ero un giorno sola nel Maryland, quando Iddio mi chiese di venire
a Las Vegas, nel Nevada, e di visitare tutti i reparti degli incurabili e di
chiedere a ciascuno di loro se credeva che Dio può guarire e desiderava che
pregassi per lui. Dio mi disse che un giorno una donna avrebbe riconosciuto
ch'era Dio che mi aveva inviato a lei. Ero quasi sfiduciata per tutte le
risposte vaghe e negative che ogni giorno ho ricevuto alle mie domande: «
Credete che Dio può guarirvi e desiderate che preghi per voi? ».
Oh, come sorto felice che Beatrice abbia obbedito a Dio e
non abbia esitano ad attraversare gli stati da un capo all'altro per
adempiere la Sua volontà! Una volta ch'ella ebbe saputo per chi doveva
pregare, ella si mise a digiunare senza nutrimento e senz'acqua e, malgrado il
calore intollerabile, ella obbedì al Signore. Ogni sera, veniva a pregare per
me all'ospedale, e ogni giorno il mio stato peggiorava. Il primo luglio era
venuta per la preghiera la prima volta, e il 4 luglio le dissero che in
famiglia stavano facendo tutti i preparativi per il mio interramento, dato
che la mia fine era prossima.
Quella sera, quando arrivò al mio capezzale, ella mi chiese:
« Credi tu ancora che il Signore può guarirti? ».
La mia risposta fu « Sì! ». Ella insistette: « Che può
farlo anche in questo momento? ». Nuovamente le risposi affermativamente.
Allora ella disse: « Bisogna che tu ti renda conto che ti resta poco da
vivere e che perciò è necessario che tu sia guarita questa sera o mai più ».
Ella soggiunse: « Se ti portassi un bicchiere d'acqua fresca e lo ponessi
vicino al tuo letto, credi tu che se tu lo bevessi appagherebbe la sete
terribile che ti attanaglia? ».
« Oh, risposi, è facile a credere questo! ».
Ella riprese: « Eppure se ti porto un bicchiere d'acqua
fresca e lo poso vicino al tuo letto, ma tu non lo bevi, tu credi ancora
ch'esso possa appagare la tua sete, ma continuerai ad avere sete, perché non
hai bevuto l'acqua. Ecco la tua posizione in riguardo alla guarigione divina:
credi che Dio possa guarirti, ma manca il contatto della fede. E'
indispensabile che tu accetti la guarigione in modo definitivo, esattamente
come hai accettato Cristo quale tuo Salvatore personale. Vi sono moltissimi
peccatori che credono che Gesù è morto per i loro peccati e ch'Egli è risorto
dai morti, ma restano peccatori perché non accettano la salute per se
medesimi. La stessa cosa fai tu in riguardo alla guarigione divina. Tu credi
che Dio possa guarirti, ma è indispensabile che tu afferri la guarigione
divina in questo preciso momento. Ecco la vere fede ». Oh, Dio conosce le
intenzioni dei nostri cuori; Egli conosce la nostra condizione spirituale;
Egli conosce altresì la nostra statura spirituale. Egli sa se, crediamo
realmente nella Sua grandezza e nella Sua potenza.
Beatrice mi chiese in seguito di alzare le mani e di
pregare. Io elevai a Dio il mio cuore ed il solo dito che potevo ancora muovere
e dissi al Signore: « Signore, io prendo la mia guarigione in questo istante,
la prendo come il bicchiere l'acqua, io l'accetto, io credo, ma ho paura ».
In verità, non v'è posto per la paura. La paura è l'indice
dell'incredulità. Io dissi a Dio: « Ho timore che Tu mi chieda qualche cosa che
io non possa fare. Ho timore di non poter compiere tutto ciò che tu mi
chiederai ».
Fu allora che il Signore mi parlò in maniera udibile: « Va a
dire che Dio ti ha guarita. Va verso coloro che credono nella guarigione
divina e verso coloro che non ci credono, verso coloro che si fanno beffe e dì
loro che Dio ti ha guarita». Io risposi: «Sì, Signore, io andrò».
In quel momento vidi Gesù a fianco al mio letto e vedendo
Lui potevo vedere tutta la camera: Egli aveva ristorato la mia vista! Debbo
qui precisare che vidi Gesù interamente, eccettuato il viso che non era che
una luce risplendente. Egli mi toccò con le Sue dita e mi guarì interamente. Mi
hanno spesso chiesto: « Che cosa hai sentito in quel momento? ». Ho sentito un
fuoco attraversarmi tutta a partire dalla testa attraverso tutto il corpo, che
era stato fino in quel momento come un pezzo di ghiaccio. Il calore divino circolò
in tutto il mio essere e cominciai a sentire le mie ossa scricchiolare, perché
i miei muscoli erano come il cemento; le mie mani ed i miei piedi erano
contorti e deformati ed il mio corpo non era che un arco.
Le mie ossa mi fecero male quando il Signore le raddrizzò,
ma poco importava il dolore, perché i miei occhi erano fissi su Gesù. Quando
abbiamo gli occhi fissi su Gesù, la sofferenza non ha importanza. Quella sera
Egli mi disse molte cose. Egli mi ordinò di restare all'ospedale tre giorni e
tre notti affinché potessi testimoniare a tutti che Dio m'aveva guarita e parlare
della salvezza che si trova in Lui. Gesù mi disse: « Non ti mando alla tua vita
di prima. Tu non potrai più vivere la vita di prima. Io ti presto la vita
affinché tu testimoni di Me. Io avrò cura di te ».
Molti credenti mi hanno chiesto: « Che cosa hai detto a
Gesù? ». Vi assicuro che quando siamo nella presenza di Gesù, non si può dire
niente. Si ascolta soltanto ciò ch'Egli ha da dirci, ogni fibra del corpo e
tesa per udire, e le Sue parole non si dimenticano più.
Una testimonianza dal
vero è efficace
Per alcuni istanti dopo la visione di Gesù restai nel letto,
avevo un po' di timore di dire che Gesù mi aveva guarita. Non ero preparata a
dirlo e le persone non erano preparate ad ascoltarlo. In verità, la città di
Las Vegas non era preparata a vedere la manifestazione di Dio.
Qualcuno mi aveva infine portato un paio di scarpe; mi alzai
e le calzai. In seguito qualcuno mi ha chiesto se era stato difficile per me
camminare dopo tanto tempo di immobilità. « Oh! No! Quello che era difficile
era di restare sulla terra, tanto potente era l'unzione di Dio su di me ». Mi pareva
di fluttuare e ciò per qualche settimana, e camminavo sulla punta dei piedi.
Uscii nell'ingresso. Nel vedermi, uno dei malati alzò le mani al cielo e
gridò: « Gloria a Dio! Guardate ciò che il Signore ha fatto per Geltrude! ».
Le persone che erano nel corridoio caddero in ginocchio quando mi videro e si
misero a pregare; gridarono a Dio nel vedere la manifestazione della Sua
potenza sul corpo di una malata interamente paralizzata e che al presente
camminava davanti ai loro occhi.
Andai nella sala delle infermiere; non volevo far loro del
male, ma due di esse svennero quando videro il mio viso. Fu necessario
distenderle sulle barelle. In seguito mi dissero che prima della guarigione il
mio viso era completamente scolorito e sfigurato dalla malattia e che due borse
si erano formate sotto i miei occhi. Quando il Signore mi guarì, mi donò un
viso normale.
Dio diede molte prove della Sua potenza a coloro che mi
circondavano. Una di queste prove fu il mio letto. Quando qualcuno si
avvicinava e lo toccava sentiva come una scossa. Compresi che quando Gesù era
venuto a visitarmi per guarirmi, Egli aveva unto anche il letto e ciò per
lasciare una prova agli increduli.
L'indomani mattina, i dottori vennero per medicarmi una
piaga da decubito provocata dalla posizione infelice. Chiesi loro: « Siete
venuti per medicarmi? ». « E' il regolamento, fu la loro risposta ». Quale non
fu la loro meraviglia quando si accorsero che lan piaga era scomparsa e che la
parte malata era liscia come il palmo della mano. Essi esclamarono: E' questo
un autentico miracolo, perché la piaga era profonda e si poteva vedere l'osso.
La carne non può guarire così in fretta! ».
Gloria a Dio per la Sua opera perfetta e per le prove date
agli increduli! Alleluia! Ciò non si verificò in un luogo privato, ma in un
luogo pubblico, affinché le persone potessero constatare la manifestazione
della potenza di Dio. Dissi al direttore dell'ospedale che non sarei rimasta
che tre giorni e tre notti. Egli mi rispose: « Oh, no, voi dovete restare
trenta giorni e trenta notti in osservazione ». Io insistetti: « E'
impossibile, perché Gesù mi ha detto di restare soltanto tre giorni e tre notti
». Nel momento in cui mi trovavo a firmare le ultime carte, prima di uscire,
il telefono squillò, ma la sorella alzando il cornetto disse: « Attendete un
momento, perché se prendo la comunicazione il momento che Gesù ha detto a
Geltrude di andare sarà passato, ed io non voglio prendere su di me questa
responsabilità ».
Sì, essi tutti obbedirono a ciò che Gesù aveva comandato.
Molte cose avvennero in quei tre giorni e tre notti che
restai ancora nell'ospedale. Chiamarono mio figlio Tom e lo pregarono di
venire immediatamente all'ospedale. Era a Lui che avevano parlato e chiesto
di fare tutti i preparativi per il mio interramento. Io gli andai incontro
nella sala d'ingresso, quando lo vidi arrivare, e lo chiamai: « Tom, guarda
quel che il Signore ha fatto per me! Egli è venuto e mi ha guarito ». Qualcuno
mi disse: « Tom non può ascoltarvi. Ha subito uno choc troppo violento ». In
effetti, ci volle del tempo perché si riprendesse. « Lo choc lo ho avuto quando
ti vidi camminare, spiegò egli più tardi, perché non ti avevo mai visto
camminare prima d'allora. Ricordo sempre la nonna trasportare i tuoi piedi uno
avanti all'altro. Perché non mi hai detto che Gesù ti aveva guarita? ».
Avevo ancora il desiderio di uscire per vedere gli alberi
del parco. Voglio raccontarvi questo per mostrare come facilmente si può uscire
dalla volontà di Dio. Il Signore mi aveva detto di ristare nell'ospedale tre
giorni e tre notti; non mi aveva parlato di uscire; ma io desideravo vivamente
conoscere la gioia di respirare l'aria fresca. Uscii e andai sotto gli alberi
ed esclamai: «E' esattamente come pensavo! E' meraviglioso vedere gli alberi e
respirare l'aria fresca!». In quel momento un'infermiera mi toccò sulla spalla
e mi disse: «Che fate, qui? Non sapete che i corridoi sono pieni di malati che
desiderano vivamente vedervi camminare?».
Nell'udire quelle parole riconobbi che se ero uscita, era
soltanto pensando a me stessa che l'avevo fatto, ma nel contempo ero uscita
fuori della volontà di Dio. Gesù desiderava che rendessi testimonianza a tutte
quelle persone.
Rientrando nell'ospedale, vidi un uomo di colore seduto su
di una sedia a rotelle. Quando mi avvicinai a lui, egli mi chiese: «Non siete
voi la donna che è stata condotta diverse volte in questo ospedale su di una
sedia a rotelle e legata, affinché non cadesse?».
«Sì, sono io, risposi ».
«E non siete voi la malata che cadeva spesso dal letto
quando era in preda agli spasmi? ».
«Sì, sono io ».
«Non siete voi la donna cieca? insistette? Allora,
parlatemi del vostro Gesù, perché 'io non lo conosco». Oh, che grande benedizione
essere nella volontà di Dio e condurre un'anima a Lui!
Si riprodussero
avvenimenti biblici
Durante quei tre giorni nell'ospedale, fui testimone di quel
che è scritto in Marco 2:2: «E si radunò tanta gente che neppure lo spazio dinanzi
alla porta la poteva contenere. Ed Egli annunziava loro la Parola». La gente
riempiva le sale ed i corridoi giorni e notte; restavo fino alle due del mattino,
perché voleva vedere la manifestazione della potenza di Dio.
Quando abbiamo visto la realtà di Dio e compreso ch'Egli ci
ha visitati, desideriamo fare qualche cosa.
Che Dio usi questa testimonianza nella vita di tutti coloro
che la leggeranno. Gesù dice: «Tutto è possibile a colui che crede». « Codesta
specie di spiriti non si può far uscire in altro modo che con la preghiera ed
il digiuno » (Marco 9:23 e 29 Versione inglese).
Da « L' Appel du Maitre (Testimonianza abbreviata)
Tratto da Risveglio Pentecostale (Giugno 1974).
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