sabato 16 febbraio 2013

DIECI MINUTI DÌ GIOCO


"Non lo dico perché sia nel bisogno, poiché ho imparato ad essere contento nello stato in
cui mi trovo... In tutto e per tutto ho imparato ad essere sazio e ad avere fame, ad abbondare e a soffrire penuria"
(Filippesi 4:11,12)


Dieci minuti soltanto, non più di dieci minuti! Quella voce suonò dura e inflessibile, autoritaria e decisa. Chi parlava guardò il suo orologio, un orologio d'oro che solo chi ha denaro in abbondanza può permettersi. Passati i dieci minuti, senza un secondo in più, la stessa voce, autoritaria e determinata. disse: "Sono già passati i dieci minuti, ridammi i miei giocattoli". Questa scena ha per protagonista un bambino ricco, che aveva tanti giocattoli, li prestò ad un bimbo orfano, ospite in casa sua.
Naturalmente quel bimbo orfano avrebbe voluto giocare tutto il giorno con quei giocattoli che non aveva avuto mai, ma il bambino ricco glieli prestò solo per dieci minuti, dieci minuti esatti per giocare. La stessa notte, quando quel bambino orfano andò a letto, prima di addormentarsi, pregò Dio dicendo: "Dio, ti ringrazio per avermi fatto giocare dieci minuti con quei giochi". Sono stati dieci minuti d'impazienza per il bambino ricco, ma d'intensa allegrezza per quello povero.
Un giornalista nordamericano disse: "L'ingegno di un giornalista non consiste in dire cose grandi, ma di fare grandi le cose piccole". C'è differenza tra questi due cuori!
Essere grato a Dio, avendo poco o avendo molto, è una virtù cristiana. Vogliamo oggi rendere grazie a Cristo per essere il Salvatore del mondo.
Egli non ha dato solo dieci minuti ma la Sua vita interamente, per ognuno di noi!

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