"Un fratello
offeso è più inespugnabile di una città forte, e le liti tra fratelli sono come
le sbarre di un castello"(Proverbi 18:19)
Tra un uomo, le sue due sorelle e la loro madre nacque una
disputa per la proprietà di una piccola casa. II figlio pretendeva quella casa,
ma per svariati motivi essa fu assegnata ad una delle sue sorelle.
Da quel momento iniziò una lunga serie di malintesi, di
risentimenti, di dispute, che hanno contribuito ad ingrossare sempre più i
canali dell'odio, del rancore e del disprezzo separando le famiglie, compresi i
bambini nella loro innocenza.
Protagonisti di questa storia sono anche i maldicenti che
attizzano il fuoco della discordia invece di spegnerlo.
Enzo, rispettivamente cugino e nipote degli interessati alla
disputa, cercò di porre fine alla vicenda, ma era come parlare ad un muro.
Vent'anni di insistenza e nessun segno di apertura dei loro cuori, ma forse
qualcosa si poteva ancora fare...
"Ora, o figliol
d'uomo, io ti ho stabilito come sentinella per la casa d'Israele, quando dunque
udrai qualche parola dalla mia bocca, avvertili da parte mia." (Ezechiele
33:7)
Enzo era stanco, scoraggiato, ma soprattutto deluso dal
comportamento dei suoi cari. Una mattina, come era solito fare, aprì la Bibbia
e il suo sguardo si posò sul capitolo 33 del profeta Ezechiele. Il richiamo del
Signore ad intervenire era forte. La responsabilità per non farlo era ancora
maggiore. Il Signore era chiaro:"...Quando avrò detto all'empio:
"Empio tu per certo morrai!" e tu non avrai parlato per avvertir
l'empio che si ritragga dalla sua via, quell'empio morrà per la sua iniquità,
ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano" (Ezechiele 33:8).
Quelle parole erano per Enzo come un martello. Una sera rientrando a casa
decise di chiamare suo cugino, ma prima pregò sinceramente il Signore di
guidarlo. Telefonò al cugino spiegandogli che sua madre era gravemente ammalata
e desiderava tanto riabbracciarlo prima che fosse troppo tardi. L'uomo sembrò
indifferente a tal notizia, ma egli incalzò: "Se tua madre morirà si
porterà dietro il suo orgoglio, e in questo vi somigliate, ma anche un gran
dolore per non averti visto. Tu porterai un peso eterno che ti condurrà in
giudizio davanti a Dio, perciò non indurire il tuo cuore e otterrai bene per la
tua famiglia."
"Beati quelli che
si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio"(Matteo
5:9)
Le parole di Enzo colpirono il cuore del cugino tanto che
quest'ultimo gli diede appuntamento la sera successiva per continuare il
discorso.
La notte sembrava non passasse mai ed il giorno seguente
Enzo pregò molto. Giunta l'ora dell'appuntamento, Enzo bussò alla porta del
cugino, il quale lo invitò ad entrare con affetto, ma sia lui che la moglie
erano pronti per uscire: volevano incontrare la madre malata. Era passato già
troppo tempo dall'ultima visita e non ne volevano perdere altro.
L'incontro fu la manifestazione dell'opera amorevole di Dio.
Madre e figlio si abbracciarono e un misto di sentimenti
coinvolse tutti. La pace era tornata! Vent'anni d'odio avevano portato ogni
genere di male, ma un istante d'amore ne aveva spezzato le catene! Voglia Iddio
far comprendere a quanti si trovano in simili circostanze che l'amore e il
perdono sono i mezzi più belli ed efficaci per ottenere vittoria!
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