sabato 15 febbraio 2014

John Newton

Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. 1 Timoteo 1:15


John Newton
“testimone della grazia di Dio”
Stupenda è la grazia del Signore
che mi ha salvato, misero com'ero.
Ero perduto, ed essa mi ha trovato;
io ero cieco, ma in Cristo ora ci vedo.
La grazia del Signore m'ha insegnato
ad avere timore del Suo nome;
d'ogni paura sono liberato,
perché ho riposto in Lui la mia fiducia.

Questa è la traduzione delle parole d'un canto cristiano ("Amazing Grace"), molto, conosciuto in Inghilterra e negli Stati Uniti, scritte da John Newton nel 1779. Esse sono un po' lo specchio della sua vita.
Chi era John Newton? Nacque in Inghilterra nel 1725; aveva sei anni quando perse la madre, che era una donna credente. All'età di undici anni lavorò come mozzo sul veliero del padre,
dimostrando una disubbidienza ostinata. Nel 1744 fu arruolato su una nave da guerra della Marina reale inglese. Disertò, venne catturato, frustato e rimosso dall'incarico; poi fu trasferito, dietro sua richiesta, su una nave che faceva la tratta degli schiavi. Venne sbarcato in Sierra Leone dove fu trattato da schiavo e crudelmente maltrattato. Fu poi liberato in seguito a un intervento del padre.
Nel 1748 lavorò come marinaio sulla nave Greyhound. Era talmente volgare e violento che il capitano, per quanto abituato a tali eccessi, ne rimase sconvolto. La situazione spirituale di John Newton sembrava disperata, ma Dio non l'aveva abbandonato.
Egli (Dio) comanda, e fa soffiare la tempesta che solleva le onde... Ma nell'angoscia gridano al SIGNORE, ed egli li libera. Salmo 107:28
Nel marzo 1748, la Greyhound attraversa l'Atlantico. Ma all'improvviso si scatena una violenta tempesta; la situazione della nave e dell'equipaggio si fa talmente critica tanto da far perdere ogni speranza. Un marinaio è trascinato in mare e scompare nelle onde. John Newton allora grida: "Signore, abbi pietà di noi!" Contro ogni aspettativa, la tempesta si calma e, qualche settimana dopo, la nave approda in Irlanda. John Newton non può dimenticare l'S.O.S. che aveva lanciato a Dio. Si chiede se è degno della Sua grazia nonostante la vita dissoluta e piena di disprezzo per Dio che aveva condotto fino allora. Ma ha la netta sensazione che Dio volesse farsi conoscere da lui in mezzo a quella tempesta.
Era proprio così. La grazia di Dio aveva incominciato il suo lavoro, e dopo qualche tempo John Newton accettò il Signore Gesù come suo Salvatore. Si sposò, e per qualche anno continuò a navigare, questa volta come capitano d'una nave che trasportava degli schiavi, cosa purtroppo comune a quell'epoca. Rendendosi conto che la tratta degli schiavi non era conforme all'insegna­mento di Cristo, abbandonò definitivamente quel lavoro. Aveva trent'anni. Insieme alla moglie si impegnò in una chiesa e diventò pastore a Olney (Inghilterra). Per 43 anni predicò il Vangelo. Sulla sua tomba si può leggere questa iscrizione: "John Newton, già infedele e libertino, traspor­tatore di schiavi africani, dalla ricca grazia del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo è stato rac­colto, perdonato e scelto per predicare l'Evangelo".


© 2001 edizioni il messaggero cristiano 

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