sabato 20 agosto 2011

Un muro di fuoco


Una famiglia di credenti stava per essere massacrata dai soldati Tutsi nella loro casa, viene loro permesso di pregare prima di morire e all’improvviso i soldati scompaiono. La ragione fu scoperta tempo dopo

L’attuale combattimento nell’Africa Centrale è una guerra regionale in cui adesso sono coinvolte otto nazioni Africane. L’estate scorsa il combattimento si è sparso nel Congo dove sono rimasti i Missionari Battisti Americani. Il genocidio e le insensate uccisioni in alcune zone sono accadute così spesso che molti nel mondo Occidentale sono diventati immuni alla tragedia in questa parte dell’Africa. Ma il popolo di Dio prega e Lui risponde alcune volte in modi miracolosi. La seguente storia non fece parte delle notizie serali del telegiornale.

Dei soldati Tutsi avevano abbattuto la porta della casa di un giovane pastore e stavano in piedi pronti a massacrare con la mitragliatrice lui e la sua intera famiglia proprio dove essi erano seduti. La loro intenzione era quella di massacrare i civili in questo villaggio Hutu. ‘Aspettate’, implorò il giovane pastore, ‘permettete che io e la mia famiglia preghiamo un momento prima di morire?’ Io posso quasi immaginare i sogghigni beffardi sulla faccia di questi soldati mentre osservavano questa famiglia, una coppia Africana e i loro piccoli bambini inginocchiarsi compostamente, a braccetto, in cerchio sul pavimento e pregare a Dio chiedendogli misericordia. La cosa sorprendente è che gli attesi spari non vennero mai. Dopo avere pregato, la famiglia si alzò lentamente in piedi e vide che i soldati erano andati via, non solo dalla casa loro ma anche dal loro villaggio. Non fu che solo alcuni mesi più tardi che essi scoprirono quello che era accaduto.
Durante una riunione della chiesa in un’altra città dove i Cristiani di ambedue le fazioni si erano raunati per pregare, questo giovane pastore raccontò la sua storia e l’apparente maniera miracolosa in cui i soldati ‘scomparvero semplicemente da casa sua e dal suo villaggio’. Io penso di potere dare delle spiegazioni, ‘venne dal fondo della stanza una voce calma parlata da uno dei soldati Tutsi che erano stati là quel giorno fatale. ‘Vedi’, disse il soldato, ‘Io ero lì quando noi entrammo con la forza in casa tua. Io ero uno di quelli che aveva i tuoi figli messi in fila nella posizione del mio fucile quando voi vi inginocchiaste e pregaste …. quando improvvisamente saltò su un muro di fuoco, ardente e terribile che circondò tutti voi. Noi non potemmo neppure vedere al di là delle fiamme. A motivo del calore intenso e del fuoco, noi riconoscemmo che la casa avrebbe bruciato e così fuggimmo. Quando andammo fuori e vedemmo la tua casa consumata dal fuoco eppure non distrutta, noi scappammo anche dal villaggio. Più tardi io compresi che questo non era il tipo di fuoco che noi ben conosciamo ma un fuoco mandato da Dio. Se questo è il modo in cui il vostro Dio risponde, anch’io Lo voglio conoscere! Sono stanco del combattimento e delle uccisioni …. questa è la ragione per cui sono venuto qua questa sera’.
I miracoli abbondano nella guerra che ha dilaniato l’Africa Centrale. La preghiera è, e sarà sempre, la sola risposta alle tragedie e alle crisi nelle nostre vite.

Il nostro Dio è una potente fortezza ….

Dr. Bill Clemmer
Evangelical Hospital Vanga, Repubblica Democratica del Congo

Testimonianza tratta da: http://blessings.org/stories/archive/r9-jan-2000j

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