domenica 11 settembre 2011

17 anni: comincia da qui la mia storia.


In un pomeriggio d’estate, durante una festa di paese camminavo in mezzo alla gente quando incrociai una ragazzina; io da gran timido raccolsi le mie forze e quasi per scherzo la invitai al cinema e lei accettò. Così cominciò la mia prima storia. Trascorsero 3 anni nei quali ci si frequentò condividendo le abitudini comuni: ballo, cinema… Intanto nella mia famiglia di 8 fratelli, più babbo e mamma si iniziò a celebrare la messa diversamente, era un modo nuovo di conoscere Cristo Gesù. Venivano delle famiglie da Rimini, a domeniche alterne, si radunavano in garage: poche sedie, qualche panca, niente statue, niente candele, nessun paramento, gente semplice, ma vestita bene. Siccome era di mattina andavo a curiosare, mi mettevo seduto sopra un vecchio banco da falegname (professione di famiglia) con i miei pantaloni a zampa d’elefante, una catena d’oro con tanto di medaglia e camicia sbottonata. Così passavano le settimane, i mesi e sempre più mi piaceva questo modo di pregare Gesù, la conoscenza della Bibbia, la sua esposizione e la dottrina basata sulla medesima; cosa che non accadeva nella chiesa Cattolica. In questo periodo di tempo la fidanzata mi lasciò per motivi non chiari, così mi avvicinai con più dedizione al Signore per conoscere la verità e fare mie le promesse di Gesù. Nel frattempo si aprì un locale per tenere le riunioni di culto,
situato sotto la casa dove avrei abitato con la mia futura famiglia.
 C’era una famiglia che veniva da Rimini per aiutare nell’opera di evangelizzazione: avevano 2 figlie. Di lì a poco mi fidanzai con la maggiore e dopo 3 anni mi sposai: io avevo 24 anni e lei 18.
Ormai sono passati 30 anni, 2 figli e 4 nipoti. In questi anni la mia vita è stata messa a dura prova: malattie, trauma cranico di mio figlio causato da un incidente, anoressia, trapianto delle cornee e altro ancora che non scriverò qui. Però una cosa voglio raccontare per esaltare ancora una volta la grazia di Dio e il Suo amore. Dopo i 2 figli: Gioele e Milena, mia moglie rimase di nuovo incinta. Al quarto mese andammo in Ancona per fare un’ecografia, a seguito di un controllo effettuato a Cagli in cui trovarono delle complicazioni. Dopo aver fatto l’esame, il primario ci chiamò nel suo studio e ci diede la brutta notizia: nostra figlia, alla nascita, molto probabilmente sarebbe morta perché affetta da una forma di nanismo che le avrebbe causato insufficienza respiratoria, perché il suo torace era troppo piccolo. Ci consigliò di abortire, il tempo era poco, dovevamo prendere in fretta la nostra decisione. Tornammo a casa con un peso troppo grande per qualsiasi uomo, se ne parlò con la chiesa, i consigli furono vari. Una settimana troppo lunga, ma anche troppo corta per decidere; però il Signore nostro Dio ci aiutò. Decidemmo di tenere la bambina, così mia moglie portò a compimento i 9 mesi. Premetto che sarebbe stato il terzo cesareo, così non avrebbe più potuto aver figli, eppure l’idea di non uccidere una creatura di Dio, poterla dare alla luce e credere che sarebbe stata un’anima davanti al trono di Dio ci dava la forza per prendere una decisione così difficile.

A volte pensiamo che credere in Gesù sia la soluzione ai nostri problemi, andiamo a Lui per ricevere nel bisogno imminente, dove non c’è una soluzione dell’uomo, e poi dimentichiamo, ma un buon credente deve imparare anche a dare, perché Dio brama la lode dei Suoi figliuoli, ha dato il Suo unigenito Figlio, l’unico che poteva rimettere i nostri peccati, di qualsiasi entità.

Io ho trovato la forza di superare le mie difficoltà confidando nel nome del Signore e nella Sua Parola.

È scritto:
Venite a me voi tutti che siete travagliati ed aggravati e io vi darò riposo
(Matteo 11:25).

Caro lettore nella Bibbia c’è la password per la tua anima,
non perdere l’occasione, domani potrebbe essere troppo tardi.
Gesù ti può aiutare!
Pino

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