domenica 18 dicembre 2011

GESÙ E LE FOLLE


Come Gesù fu sbarcato, vide una gran folla e ne ebbe compassione, perché erano come pecore che non hanno pastore; e si mise a insegnare loro molte cose. Marco 6:34

Una folla è una forma di collettività particola­re, perché non somma semplicemente i senti­menti diversi degli individui che la compongo­no, ma ne moltiplica alcuni in maniera sor­prendente, a volte anche pericoloso. Una folla si entusiasma facilmente per qualcuno, o per qualcosa, e tutte le obiezioni e le opposizioni sono spazzate via dalla corrente che muove la massa. Essa quindi potrà essere molto genero­sa o molto violenta e crudele.
Gesù ha spesso avuto a che fare con le folle. Le persone si radunavano a migliaia per ascoltare le sue parole e vedere i suoi miracoli (Luca 12.1); ma Lui non ha mai cercato di imporre loro i suoi insegnamenti, e neppure di domi­narle. Quando le folle lo volevano incoronare re in Galilea, si è ritirato in solitudine su un monte (Giovanni 6:15). Gesù era pieno di com­passione per le folle; più di una volta, veden­dole stanche ed affamate, le ha fatte sedere e moltiplicando i pani le ha nutrite. Le folle lo hanno acclamato al suo arrivo a Gerusalem­me.
Quando però la folla è stata manipolata da uomini gelosi del proprio potere religioso, si è trovata unanime nel chiedere che Gesù fosse messo a morte. Tutti hanno gridato: "Toglilo, toglilo di mezzo, crocifiggilo!" (Giovanni 19:15). E Pilato, "volendo soddisfare la folla... consegnò Gesù... perché fosse crocifisso" (Marco 15:11-15).
Gesù si adirò di fronte a tanta crudeltà omici­da? Ascoltiamo la sua preghiera sulla croce: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Luca 23:34).

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