sabato 8 marzo 2014

Il Signore non mi ha abbandonato


È con gran gioia che racconto la mia testimonianza.
Il Signore non mi ha mai abbandonata e l’ho compreso dal momento che ho gridato con tutto il mio cuore: “Dio, aiutami!”. Da quel momento in poi, tutto è cambiato!
Conoscevo Dio per tradizio­ne religiosa: di Gesù, che rite­nevo figlio di Giuseppe e Ma­ria, mi ricordavo solo il 25 dicembre. Pertanto, pur sapen­do della Sua crocifissione e ri­surrezione, tanto che in casa mia era presente più di un crocifisso, Lo vedevo sempre come il Gesù bambino nato in una grotta.
La mia conoscenza più pro­fonda del Signore è avvenuta attraverso un sito internet, do­ve mi sono ritrovata “per caso” (così credevo) mentre ero alla ricerca di un libro cattolico.
Al momento non fui subito interessata, perché non trova­vo risposta ai miei interrogati­vi riguardo alla religione a cui appartenevo, ma il sentir con­tinuamente parlare di Gesù come una Persona vivente ha messo in me il desiderio di vo­ler approfondire la Sua cono­scenza. Pertanto, ho iniziato a leggere la Bibbia e, grazie alla pazienza e alla misericordia di Dio, mostratami attraverso un credente evangelico che a quel tempo per me era uno scono­sciuto, è riuscito a far luce den­tro di me.
Oggi posso affermare con certezza che Gesù è figlio di Dio, il Dio vivente, venuto sul­la terra come uomo per presen­tarci a Dio il Padre e riportar­ci a Lui com’era in principio; ha sacrificato la Sua vita cari­candosi di tutti i nostri pecca­ti, per liberarci per sempre dal male, garantendo vita eterna a chiunque crede e si affida a Lui, me compresa.
Posso proprio dire che la Verità ha toccato il mio cuore dando gran valore alla mia vi­ta!
Ma voglio anche aggiungere che la cosa che mi ha illumina­ta è che Gesù vive e si prende cura di noi ogni istante del­la nostra vita. Grazie a Lui so­no guarita da una depressione che mi portavo dietro da anni e, sempre grazie a Gesù, ho sal­vato il mio matrimonio perché Egli mi ha donato vera pace.
La differenza che ho potuto constatare tra il conoscere Dio attraverso una tradizione reli­giosa e fare un’esperienza propria consiste nel fatto che pri­ma mi sentivo cieca, andavo avanti per istinto, pur avver­tendo sempre più paura di far­mi male; ora mi sento al centro di un faro, che inizialmente mi ha abbagliato, ma quando ho compreso che era la Sua gua­rigione, ho riaperto gli occhi e ho ripreso a vedere. Pertan­to ora so di potermi muovere senza temere alcun male, per­ché sento una vera protezione attorno a me, sento che Gesù si prende cura di me.
Mi sono affidata nelle mani di Gesù e Gli renderò grazie infinite per quello che ha fatto, e soprattutto per quello che Lui è: “l’Iddio altissimo”.
Gesù dice: “Io sono la porta; se uno entra per Me, sarà sal­vato, entrerà e uscirà, e troverà pastura” (Vangelo di Giovanni 10:9). Il Signore Gesù è il mio rifugio sicuro ora e per sempre! Alleluia!
Concludo dicendo che non è necessario aspettare un forte dolore per cercare Gesù. Egli ci riceve subito in ogni momen­to, basta solo aprirGli il nostro cuore e Lui si farà conoscere da vicino.

Stefania

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