giovedì 25 agosto 2011

LA PAROLA DI DIO


Gesù dichiara la sua uguaglianza con il Padre  Giovanni 5:17-30

Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero».
 Per questo i Giudei più che mai cercavano d'ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

 Gesù quindi rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da sé stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre;
perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente.
 Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati.
 Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole.
 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio,
 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
 In verità, in verità vi dico: l'ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno.
 Perché come il Padre ha vita in sé stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in sé stesso;
 e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell'uomo.
 Non vi meravigliate di questo; perché l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori;
 quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio.
 Io non posso far nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

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