venerdì 26 agosto 2011

LA VERA FELICITA'


Era il 1980 lavoravo in un negozio di HI-FI in centro a Milano, la mia vita era tranquilla.Ero un ragazzo senza grilli per la testa, non mi mancava nulla ...eppure ero insoddisfatto. Cercavo un po’ di felicità negli amici, nella musica, gli svaghi in generale, ma dentro il mio animo c’era un vuoto che non riuscivo a colmare. Un giorno venne a lavorare nel negozio un ragazzo che era completamente diverso da tutti i miei colleghi. Era sempre felice e disponibile un raggio di sole nel buio. Ad essere sincero mi faceva una rabbia vederlo così. Non riuscivo a capire come poteva essere felice visto che faceva il lavoro più faticoso, non riceveva un grosso stipendio e prendeva ordini da tutti compreso me. Un giorno gli chiesi spiegazioni e mi raccontò la sua esperienza. Dopo la morte prematura della mamma ebbe un forte esaurimento nervoso che lo portò ad una forma fobica ossessiva degli spazi aperti (Agorafobia).
Si chiuse per due anni nella sua stanza senza più uscire. Alcuni fratelli della nostra chiesa evangelica che erano anche colleghi di suo padre andarono a trovarlo e gli parlarono di Gesù che salva, guarisce, e battezza con lo Spirito Santo. Lo invitarono a pregare e fu per fede guarito. I fratelli gli consigliarono di trovare un lavoro e così fu che lo conobbi. Sinceramente dopo avere ascoltato la sua testimonianza nacque in me una certa diffidenza nei suoi confronti e nella sua fede in Gesù Cristo. Ero convinto che si trattasse di una finzione o almeno autosuggestione. Un giorno mi invitò nella chiesa evangelica di Corsico che frequentava. Io ci andai con la mia diffidenza, deciso a scoprire quale era il “trucco” cioè il vero motivo della sua felicità. Mi accorsi subito entrando in chiesa che non si trattava di finzione. Le persone che erano presenti erano veramente felici, nei loro occhi, nei loro sguardi c’era qualcosa di speciale che non avevo mai visto in tutta la mia vita. Ma chi gli dava tanta serenità e sicurezza? Tornai altre volte in quella chiesa per scoprire “il segreto” di tanta pace, fino a quando il Signore mi parlò direttamente al cuore dicendomi: “Io vi lascio pace, vi do la mia pace. Io non do come il mondo dà: Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti” ( Ev. Giovanni 14:27).
Solo allora compresi che se nel cuore non si ha la pace bisogna che intervenga Dio nella propria vita.
Sono passati 30 anni da quel giorno e devo ringraziare il Signore che non mi ha fatto mai mancare quella pace nel cuore ed è rimasto fedele alla sua Parola che afferma: “ Colui che ha cominciato una opera buona in voi la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” ( Filippesi 1:6.)
Franco Calise

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