sabato 27 agosto 2011


Non c'è nessuno che capisca, non c'è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c'è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno. Romani 3:11-12

Progresso tecnologico e progresso morale
È stato detto: "Abbiamo perfezionato le armi, ma non abbiamo perfezionato gli uomini che le usano".
La storia ci insegna che le guerre, come pure le ricerche per esplorare lo spazio, hanno stimo­lato i progressi tecnologici. Gli uomini, però, rimangono gli stessi. Le medesime passioni, l'egoismo, l'orgoglio e la crudeltà continuano ad agitare l'umanità.
Per lungo tempo molti hanno tentato di persuadersi di essere in cam­mino verso un mondo migliore. Oggi tutti ne dubitano e guardano al futuro con apprensio­ne.
Non c'è dunque nessuna via d'uscita? Non cer­tamente per mezzo della tecnologia. I suoi migliori usi non risolvono le disuguaglianze, le sue applicazioni peggiori sono una minaccia per la sopravvivenza dell'umanità. Nonostante i brillanti successi, la scienza ha dimostrato la sua incapacità di migliorare l'uomo. Perché? Perché non può agire sul peccato che è in ognuno di noi!
Gesù Cristo è venuto, non per migliorare l'umanità perduta, ma per salvare quelli che riconoscono la loro incapacità di cambiare se stessi e che pongono in Lui la loro fiducia. La salvezza che Gesù dà non rende i credenti migliori quanto alla loro natura, ma dà loro una vita nuova con la potenza dello Spirito Santo, di modo che la loro vita non sia più dominata dal peccato, ma abbia per modello quella del Signore quand' era sulla terra.
Rispondiamo alla chiamata di Colui che è morto per i nostri peccati e ci invita a seguirlo.

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