venerdì 2 settembre 2011

LE BENDE SONO CADUTE ALL'ISTANTE ...


LE BENDE SONO CADUTE ALL'ISTANTE DALLA 
GAMBA CHE DOVEVA ESSERE AMPUTATA.

L'Evangelo varcò la soglia di casa mia nel 1950. Mia moglie, accettando­lo, fu soggetta a tante persecuzioni ed angherie da parte mia, sino ad essere costretta una volta a trovare rifugio presso i fedeli, perch'io ero arrivato a minacciarla a mano armata.
Pertanto, la sua pazienza ed il suo esempio, che da principio mi avevano irritato, finirono per farmi riflettere ed io arrivai a simpatizzare per l'Evan­gelo ed a frequentare finanche i culti. Adesso debbo ammettere che malgrado ciò non avevo a quel tempo ancora fat­ta l'esperienza della « nuova nascita », perché trovavo ancora diletto nel mon­do e nel peccato, come qualunque al­tro terribile peccatore.
« Le vie di Dio non sono le nostre vie ». Gloria al Signore! Egli sa come raggiungere il nostro cuore. Nel mese di maggio del 1966,
trovandomi in Ger­mania dove eravamo emigrati da pochi mesi, mi ammalai gravemente di varie malattie di natura epatica e intestina­le. A nulla valsero le molte cure che mi prodigarono. Mi vidi costretto a rim­patriare, dato che andavo peggiorando giorno per giorno. In circa sei mesi ero dimagrito in maniera impressio­nante: pensate che avevo raggiunto il peso di 35 kg. A ciò si andava aggiun­gendo il risvegliarsi di un vecchio male al femore della gamba sinistra, conse­guenza della guerra.
Fui ricoverato all'ospedale di Agri­gento dove diagnosticarono «Osteomie­lite » di natura cancrenosa. Mi dissero che era necessario amputare la gam­ba. Io che non avevo più nessuna spe­ranza nella vita, mi rifiutai di accet­tare la proposta di amputazione e dopo dieci giorni di ricovero mi feci mettere in uscita.
A casa ricevetti molte visite di fra­telli della chiesa. Ad essi chiesi che pregassero per me, perch'io non senti­vo di avere la forza necessaria per ac­costarmi a Dio; non chiesi loro di pre‑
gare per la mia guarigione, ma solo affinché il Signore mi avesse concesso di terminare i miei giorni nella Sua grazia. Allorché i fratelli inginocchiati invocarono Iddio per me, la loro pre­ghiera aprì i cieli e la benedizione del Signore scese nella mia anima. Non appena si furono alzati, dissi loro : « Iddio non mi ha abbandonato; ho sentito la Sua presenza nel cuore. Vi prego, fate venire il fratello anziano, affinché mi faccia l'unzione dell'olio ».
Quella stessa sera fu riferito all'an­ziano, ma questi impegnato in un ser­vizio di evangelizzazione, poté venire solo l'indomani. Quando venne, erano presenti anche alcuni visitatori. Il fra­tello, dopo aver letto la Parola di Dio sulla guarigione del paralitico di Ca­pernaum, c'invitò a pregare. Durante la preghiera, ispirato e unto dello Spi­rito Santo, imponendomi le mani, mi disse: « Nel nome di Gesù il Nazareno, alzati e cammina! ».
Sentii la mano di Dio poggiarsi su di me. Per quella forza divina scesi dal letto, cosa questa che pochi minuti prima non avrei neppure osato pensa­re di poter fare. La mia gamba malata, gonfia sproporzionatamente e nera, av­volta in circa sette metri di fascia, la sentivo snellire rapidamente, mentre la fascia, per il ridimensionamento del­la gamba, cadeva a terra, con mia gran­de meravia e di tutti i presenti. Non potevo trattenermi dal glorificare Id­dio ad alta voce. Mia figlia, una cara giovane che mi aveva assistito con amo­re, senza tante volte poter neppure dor‑
mire la notte, non appena mi aveva visto levarmi dal letto si era precipitata verso di me, per timore ch'io cadessi a terra. Alzando l'altra gamba e sor­reggendomi su quella che era stata ma­lata esclamavo: Ormai Iddio mi ha guarito, non ho più niente!
Tutto ciò avvenne alla presenza di fedeli ed infedeli, i quali nel vedere l'evidenza del miracolo non potevano trattenersi dal dar gloria a Dio. Alle­luia !
L'indomani mi sono messo all'opera per andare in giro in tutte le strade di questo Comune distribuendo trattati dell'Evangelo e raccontando le cose grandi che Dio ha operate su di me.
Fratelli, pregate per me, affinché il Signore mi dia grazia di perseverare nelle Sue vie e portare frutto abbon­dante alla Sua gloria.
Scorsone Agostino Past. Savarino G., S. Biagio Platani (Ag.)
Testimonianza tratta da Risveglio Pentecostale Genn. 1967

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