mercoledì 7 settembre 2011

RIGENERATI PER GENERARE di DAWSON TROTMAN

DOBBIAMO RAGGIUNGERE LE PER­SONE PIU' PROSSIME E I PARENTI

« Ciascun di noi renderà conto di sé stesso a Dio » ( Rom. 14:12). Dovremo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo per dare conto delle azioni com­piute nel corpo, siano esse buone o malvagie. E io desidero dirti che colui che sa fare il bene e non lo fa, com­mette peccato. Non conosco nessun pec­cato più grave che quello di lasciare un uomo o una donna vicini alla tua porta andare all'inferno. Tu hai per loro il perdono scritto nel Libro ma essi non l'hanno mai visto, e tu non lo hai detto loro.
Leggo nel libro dei Proverbi: « Se tu non liberi quelli che son condotti a morte e quelli che vacillano vanno al supplizio, se dici: ma noi non ne sa­pevamo nulla! . . . Colui che pesa i cuori non lo vede egli? Colui che veglia sul­l'anima tua non lo sa forse? E non ren­derà egli a ciascuno secondo le opere sue? » (Prov. 24:11, 12).

Quando venni alla conoscenza del Signore, parlai a mio fratello del Sal­vatore. Egli si rise di me e mi disse: « Non sono interessato, non parlarmene più ». Non parlo più di Gesù ad un uomo che mi chiede di non farlo, ma parlo di lui con il Signore.
Tre anni dopo dissi: « Rotando, po­trei parlarti un po' di Cristo? ».
Mi disse: « Sì », e sorrise. Il Signore lo aveva attratto a Sé. Egli aveva vi­sto qualche cosa che aveva toccato il suo cuore. Tre settimane dopo si po­teva leggere a caratteri cubitali sul quotidiano
« Examiner » di Los Ange­les, il seguente titolo : « Muore per sal­vare una ragazza ». Costui era mio fra­tello. Che cosa sarebbe stato di lui se non gli avessi parlato di Cristo?
Il primo viaggio che feci sulle Linee Aeree Unite, mi trovavo su un aereo da dodici passeggeri. Era un viaggio di circa tre ore ed io volevo testimoniare di Cristo, ma non lo feci fino all'ulti­ma mezz'ora di volo Allora soltanto ebbi coraggio di parlare alla hostess. Ella mi disse: « Sapete, non avevo mai udito questa storia prima d'ora ».
Ella era membro di una chiesa, ma non sapeva che Cristo era morto per lei. Mi ringraziò di averle parlato della salvezza. Evelina Sandino, accettò il Signore giungendo all'aeroporto.
Tre settimane dopo, mentre viaggia­vo in treno, presi il giornale e lessi. « Aereo delle Linee Unite si sfascia con­tro i Monti Utah a 40 miglia dalla città. La foto di Evelina era lì. Era la hostess di quell'aereo sfortunato. Non sappia­mo quando si muore.
Non so che cosa occorre per sve­gliare il popolo di Dio per fargli an­nunciare ora questo messaggio. Riguar­dando indietro ai venti anni trascorsi vedo come Dio può usare alcune pic­cole cose per farne delle grandi; amerei che questo avvenisse per tutto il po­polo di Dio. (continua)

Traduzione di F. TOPPI

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