venerdì 7 ottobre 2011

Le mie angosce nell'occultismo

Negli anni '70 sprofondai nell'occultismo. Avevo circa trent'anni. Apparentemente davo l'impressione di avere il mondo ai miei piedi: nata in una famiglia aristocratica ebbi un "brillante" matrimonio e frequentavo i vip del mondo politico e dello spettacolo. Avevo una solida formazione e occupavo posizioni via via più importanti nell'industria e nella politica.
Il rovescio della medaglia era meno brillante. Un'infanzia infelice, senso di solitudine, assenza della figura paterna, e rivolta contro Dio. A 23 anni il mio matrimonio si trasformò in un incubo dopo appena otto giorni. Cinque anni più tardi divorziai. Avevo perso un bambino. Avevo subito tradimenti famigliari, affettivi e professionali. Ero in collera e mi chiedevo quale altro colpo mi riservava ancora il futuro, avendo la sensazione che non riuscivo per niente a dirigere la mia vita come avrei desiderato.
Un giorno un'amica che ospitavo a casa mia mi rivelò di essere una medium e di poter leggere il futuro. Da anni m'interessavo all'esoterismo, ma fino ad allora il mio coinvolgimento si limitava al divorare qualsiasi libro che potevo trovare sull'argomento. Attraverso le carte quest'amica mi predisse diverse cose molto precise che, con mio grande stupore, si avverarono nei giorni seguenti. Allora tutto il mio mondo crollò. Se la divinazione esisteva veramente,
non poteva essere anche la risposta a tutte le mie angosce? Se riuscivo a conoscere il mio futuro avrei potuto controllarlo. Basta con le incertezze e la paura del domani.
Fu così che iniziai il giro dei veggenti e degli astrologi dei quali riuscivo a procurarmi l'indirizzo - nel giro di un paio d'anni ne consultai a centinaia. Ma ben presto, constatando l'inaffidabilità di molti di loro, presi la decisione di specializzarmi io stessa in questa "scienza". Con l'aiuto di centinaia di libri mi buttai a capofitto nello studio di tutte le pratiche divinatorie. Fu come un'immersione in un mondo sconosciuto che mi affascinava, e del quale con rabbia volevo carpire tutti i segreti. Ciò che mi appassionava di più era l'astrologia, perché mi sembrava più scientifica. Imparavo e praticavo tutto: i tarocchi, la lettura della mano, la geomanzia, lo Yi-King, eccetera.
Nel giro di alcuni mesi, facendo le carte ad altre persone tanto per divertirmi, percepii che i miei "doni" di medium si sviluppavano sempre di più. Potevo predire il futuro ad altri! Questo mi dava un sentimento di potenza e d'importanza. Non avevo forse scoperto dei segreti nascosti delle persone sconosciute, ottenendo così la loro considerazione? E tanti cominciavano a chiedermi di fare per esempio il loro tema astrale. Lo facevo, e siccome non mi facevo pagare, mi consideravo la loro benefattrice!
Ma ignoravo che in questo modo legavo la gente. Quando predicevo una disgrazia a qualcuno, questa disgrazia si avverava! Invece di rendermi conto di aver lanciato delle maledizioni, ero incoraggiata pensando che ero veramente dotata.
Non ero consapevole del nesso fra le mie pratiche e il fatto di subire sempre più frequentemente sconfitte professionali e tradimenti. Ebbi dei drammatici incidenti d'auto, uno dopo l'altro . Tentai dei suicidi dai quali non sarei dovuta uscire viva. Oggi so che Dio mi ha protetta ogni volta, in modo miracoloso, perché sapeva che un giorno Gli sarei appartenuta.
In effetti, più ero angosciata, più ricorrevo all'occultismo. Ben presto la divinazione non mi bastava più. Ricorsi alla magia sperando di modificare il corso degli eventi. Cominciai a praticare lo spiritismo: a Parigi frequentavo tutti i luoghi dove i negromanti invocavano gli spiriti dei morti. Parallelamente mi dedicavo alle pratiche di yoga, zen, new age, convinta che queste tecniche mi avrebbero permesso di trovare la pace. Ma, dopo un breve tempo d'euforia, accadeva esattamente il contrario: mi ritrovavo ancor più angosciata e correvo verso nuove tecniche occulte per trovare una soluzione.
Dopo vent'anni di questa ricerca la vita mi stava completamente sfuggendo dalle mani. Ero caduta molto in basso. In effetti era Satana che governava la mia vita, e mi stava trascinando all'annientamento totale, verso la morte e verso l'inferno per l'eternità - perché mi ero consegnata a lui, servendomi dei poteri che appartenevano al mondo dell'occulto.
Nel 1991, l'azienda che dirigevo fallì perché la dirigevo consultando degli indovini! Mi ritrovai a cinquant'anni, rovinata, coperta di debiti, senza speranza di ritrovare un lavoro e senza diritto alla cassa integrazione. Era la fine, non avevo più alcun avvenire. Non avevo più futuro davanti. Ci fu un momento preciso in cui mi trovai davanti a una scelta: gridare a un Dio lontano che non conoscevo e che avevo da tempo respinto, oppure andare immediatamente ad uccidermi.
Scelsi di gridare a Dio. Durò tre giorni. Alla fine dei tre giorni Lui mi rispose. Allora presi la decisione di incontrarmi con questo Dio che non mi aveva rigettato. La mia ricerca durò parecchi mesi. Ma Dio aveva il Suo piano. Aveva preparato uno straordinario appuntamento. Nel febbraio 1992, in una chiesa, il cielo si aprì per me. Incontrai Gesù. In un solo istante tutta la mia vita fu sconvolta - fu un incontro fulminante e decisivo. A partire da quel momento il Signore stesso ha preso in mano il mio destino. Nel giro di quattro mesi mi ha trasformata in una scrittrice, in diciotto mesi in evangelista. Miracolosamente mi ha tirata fuori dalla mia rovina. Mi ha perdonata. Ha guarito la mia vita. Mi ha liberata. Ha restaurato la mia famiglia. Mi ha dato una famiglia nuova e immensa. Ha dato a me ciò che il mondo non mi aveva mai dato: la gioia e la pace. Da allora, corro per portare la buona notizia là dove Lui mi manda, sempre più lontano, per salvare i perduti, per liberare i prigionieri, e per guarire i cuori affranti. Invece di seminare la maledizione ora semino la benedizione. Perché è questo il piano di Dio per ognuno dei Suoi figli. È il Suo piano d'amore.

1 commento:

  1. L’anello prezioso come le nostre vite davanti a Dio.

    Se ti senti scoraggiato o un buono a nulla, allora leggi questo racconto.
    Uno studente andò dal suo professore con un problema: “Mi sento una nullità, non ho la forza di reagire. Dicono che sono un buono a nulla, che non faccio niente di bene, che sono un idiota. Come posso migliorare? Che posso fare perché mi stimino di più?”

    Il professore senza guardarlo rispose: “Mi spiace, ragazzo, ma ora non posso aiutarti. Devo prima risolvere un problema mio. Poi, forse.” E facendo una pausa aggiunse: “Se mi aiuti, posso risolvere il mio problema più rapidamente e poi forse posso aiutarti a risolvere il tuo...”

    ”Certo, professore!” balbettò il giovane, ma ancora una volta si sentì mortificato.

    Il professore si tolse un anello dal mignolo e lo diede al ragazzo: “Monta a cavallo e va’ al mercato. Devi vendere questo anello perché devo pagare un debito. Occorre ricavarne il più possibile. Ma non accettare meno di una moneta d’oro. Va e torna con la moneta al più presto!”

    Il giovane prese l’anello e partì.

    Appena giunto al mercato cominciò ad offrire l’anello ai mercanti. Essi lo guardavano con qualche interesse, finché il giovane non diceva quanto chiedeva per l’anello. Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, alcuni ridevano, altri se ne andavano senza nemmeno guardarlo; solo un vecchietto fu abbastanza gentile da spiegare che una moneta d’oro era troppo per quell’anello.

    Tentando di venire incontro al giovane, arrivarono ad offrirgli una moneta d’argento e una coppa di rame, ma il giovane seguiva le istruzioni di non accettare meno di una moneta d’oro e rifiutava ogni offerta.

    Dopo aver offerto il gioiello a tutti quelli che passavano per il mercato, abbattuto dal fallimento salì a cavallo e tornò indietro. Rimpiangeva di non avere una moneta d’oro per poter comprare egli stesso l’anello in modo da liberare dalle preoccupazioni il suo professore e poter così ricevere i suoi consigli.

    Giunto in casa e disse: “Professore, mi spiace tanto, ma è impossibile ottenere quello che mi ha chiesto. Forse potrei ottenere due o tre monete d’argento, tutti dicono che il suo valore è molto inferiore e mi hanno riso dietro… ma, non si dovrebbe ingannare nessuno sul valore dell’anello, non le pare? “

    ”E’ importante quello che dici, giovanotto.” rispose sorridendo “Dobbiamo prima sapere il valore esatto dell’anello. Riprendi il cavallo e vai dal gioielliere. Chiedigli a quanto si può vendere l’anello. Ma non importa quanto lo valuterà, non venderlo. Riportalo poi qui.”

    Il giovane col solito cavallo andò dal gioielliere e gli chiese di valutare l’anello.
    Il gioielliere esaminò l’anello con una lente, lo pesò e disse: “Di’ al tuo professore che se vuole venderlo subito non posso dargli più di 58 monete d’oro.”
    “58 MONETE D’ORO!?” esclamò il giovane.
    “Sì, “ rispose il gioielliere, “in un altro momento potrei arrivare ad offrire anche settanta monete, ma se ha urgenza di vendere...”

    Il giovane corse emozionato a casa del professore per raccontare quel che era successo.
    ”Siediti.” disse il professore e dopo aver ascoltato tutto il racconto, parlò con calma: “Tu sei come questo anello, un gioiello prezioso e unico. Può essere valutato solo da un esperto. Pensavi forse che qualunque persona fosse in grado di scoprire il suo vero valore?”
    Così dicendo, si rimise l’anello al dito.

    Tutti noi siamo come quel gioiello. Preziosi e unici, andiamo per tutti i mercati della vita pretendendo che persone inesperte ci valutino. Solo lo specialista, Gesù, il grande Gioielliere, conosce il tuo vero valore.
    Dio ci ha comprati a prezzo di sangue ed Egli ci ama come la pupilla dell’occhio Suo e da parte nostra, abbiamo solo il dovere di non buttare al vento la nostra vita peccando ma se Gli siamo fedeli… Dio sarà magnifico in noi!

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