sabato 3 settembre 2011

Mi chiamo Osvaldo ...

 Mi chiamo Osvaldo, ho 39 anni e voglio raccontare come i l Signore Gesù ha cambiato la mia vita. Sono nato nella provincia di Salerno, zona in cui vi sono molti problemi sociali e tanta delinquenza. Mio padre morì quando avevo solo nove anni, lasciando una famiglia numerosa
senza risorse. Così, all’età di 12 anni, non frequentavo la scuola e passavo le mie giornate con altri ragazzi nelle mie condizioni. L’unica cosa che facevamo era creare guai sempre nuovi: eravamo ladruncoli, e pian piano iniziammo a fare cose sempre peggiori come borseggi, furti nelle case ecc...
Un giorno fui preso dalla Polizia con le “mani nel sacco” e
arrestato con altri due. Si apersero per me le porte del carcere minorile: io ero così piccolo che la mia testa passava tra le sbarre della finestra della mia camera.
In carcere rimasi 35 giorni e imparai che cosa significa l’onore malavitoso e l’omertà. Una volta uscito conobbi dei ragazzi, alcuni dei quali oggi non sono più i n vita, con cui iniziai a fumare spinelli. In poco tempo mi ritrovai coinvolto nel triste mondo della droga, in un crescendo di esperienze, dall’ hashish all’eroina, passando per gli psicofarmaci, la cocaina...
Quante brutte storie i quel mondo senza pace e senza amore! Per procurarmi la droga da consumare, ritrovandomi in quell’ambiente, cominciai a spacciare.
Andai avanti in questo modo per quattro anni. Presto mi trovai davanti alle inevitabili conseguenze di questo tipo di vita, a malattie dovute ai miei comportamenti sregolati. Iniziai con seri problemi al fegato e, quando raccontai ai dottori che facevo uso di droghe, questi mi consigliarono per
il mio bene di smettere assolutamente prima possibile.
Così mi sforzai di non fare più determinate cose, ma non ci riuscivo, era più forte di me. Ero ancora giovane, ma la mia vita sembrava già finita. Quando mi drogavo stavo ancora più male e non riuscivo a trovare la strada per uscirne. Vivevo schiavo e prigioniero del peccato. Oggi, leggendo la Bibbia, ho fatto mie queste Parole: “I legami della morte mi avevano circondato, le angosce del soggiorno dei morti m’ avevano colto: io avevo incontrato distretta e cordoglio” (Salmo 116:3).
Avevo desiderio di vivere, ma mi rendevo conto che i l mio non era i l modo giusto per farlo, e questo portava i n me una profonda tristezza.
Un giorno, mentre camminavo per la piazza del mio paese, ero così triste che mi sembrava di impazzire. Incontrai un uomo che conoscevo di vista, che si avvicinò e mi rivolse parole con affetto e con viso raggiante di gioia. Mi parlò di Gesù e le sue parole mi colpirono i l cuore. In particolare ricordo che in quella conversazione era come se Gesù stesso mi stesse dicendo: “Io ti amo cosi come sei, ti voglio salvare, però devi seguirmi.” Mi regalò una copia del Vangelo di Giovanni e, cominciando a leggerlo, una nuova speranza entrò nel mio cuore. Poi incontrai una seconda volta quel caro che mi invitò a un incontro nella Chiesa Cristiana Evangelica. Quando andai, vidi che i l Signore faceva veramente tante cose belle per tutti. Acquistai una Bibbia cominciai a leggerla e a frequentare altri incontri nella comunità evangelica.
Un giorno venne a farci visita in comunità un gruppo di giovani di un Centro Evangelico per il Recupero Tossicodipendenti, accompagnato dal pastore della loro comunità. Per me fu un giorno speciale, perché proprio durante quel culto aprii il mio cuore al Signore Gesù, che mi salvò. I giovani raccontarono la propria esperienza di come Cristo Gesù li aveva liberati dalla droga. Quando alla fine dell’incontro innalzammo una preghiera, la presenza meravigliosa del Signore entrò nella mia vita. Potevo ora provare nel mio cuore una pace che non avevo mai sentito prima, avevo ora una speranza di Vita Eterna, avevo trovato un Padre Eterno.
Quant’è stato buono il Signore per me, ha trasformato la mia vita! Non sento più il bisogno di drogarmi, né di fare tutte quelle cose brutte che facevo prima. Sento solo il desiderio
di amare Gesù e di parlare di Lui che mi ha amato per primo dando la Sua vita per me sulla croce.
Da allora sono passati vent’anni e Gesù non mi ha mai lasciato. Ho sperimentato nella mia vita che
Dio ha il potere ancora oggi di liberare! Come Gesù mi ama, così Egli ama anche te e ti vuole salvare. Rivolgiti a Lui con una semplice preghiera: “Ma io invocai il nome del Signore: Signore, libera l’anima mia!” (Salmo 116:4-5). Gesù ti accoglierà, ti darà la vita eterna e non
ti lascerà mai: “I o non ti lascerò e non ti abbandonerò” (Giosuè 1:5).

Tratta da Cristiani oggi Aprile 2011

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